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Bologna, “Sprechi politica”: intervento della presidente della Provincia Beatrice Draghetti

“Ormai da molto, e soprattutto in questi ultimi tempi, avverto una mescolanza di sentimenti e di reazioni rispetto a ciò che attraverso vari canali viene consegnato ai cittadini a proposito di politica e di istituzioni: nostalgia amara per il contenuto spesso e tanto disatteso dell’art. 54 della Costituzione (“I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…”) e la consapevolezza che incoraggia del tanto di virtuoso, di responsabile, di sobrio su cui i cittadini possono contare e sperare, all’interno dei vari livelli di governo.

Di fronte all’ennesimo titolo di un quotidiano sulle spese scandalose delle Province scelgo di rompere una modalità di reazione che mi è abbastanza congeniale che tende a cercare soprattutto di fare, lasciando al fare la comunicazione delle scelte e della loro efficacia e vorrei dire alcune cose sulla Provincia di Bologna.

Sono soprattutto i bilanci, nella loro trasparenza e leggibilità, a parlare per noi lungo gli anni e a questi bisogna rifarsi per poter dire qualcosa di sensato e giustificato in termini di giudizio.

Ma circoscrivo alcuni elementi che vorrei fornire all’ambito di ciò che viene normalmente indicato come “spese di rappresentanza”.

Nel 2011 la Provincia di Bologna ha speso 16.993 euro, tutto pubblicato on line voce per voce (Allegato al rendiconto 2011). Ma il 2011 è stato un anno particolare perchè in questa cifra sono compresi circa 4mila euro per le celebrazioni del 60° della Provincia … le previsioni per il 2012 sono inferiori. Si facciano i confronti (con le cifre che leggiamo in questi giorni)!

Per quello che riguarda specificamente il Consiglio, ogni gruppo consiliare ha a disposizione per il proprio funzionamento 4.109,24 euro di quota fissa e 1.126,55 euro per ogni Consigliere all’anno.

I Consiglieri possono effettuare spese solo per acquistare giornali, strumentazioni, avere rimborsi per le telefonate e poco altro. Per acquistare questo genere di beni il consigliere deve chiedere 3 preventivi ad aziende iscritte all’albo dei fornitori dell’Amministrazione, presentare la richiesta corredata della documentazione (fatture, bolle, ricevute), viene poi effettuata la verifica di conformazione alle disposizioni regolamentari, sottoscritto l’ordine da parte del Responsabile/Dirigente d’Ufficio e dal Presidente del Gruppo Consiliare e infine avviene la liquidazione della Cassa Economale… e a fine mandato il bene acquistato rimane in dotazione alla Provincia.

Regole dunque molto stringenti, approvate in tempi non sospetti (era il luglio 2005) e che in questi anni hanno funzionato: con le regole e i controlli non può esserci nessuna “spesa pazza”.

















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