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Esperienza formativa per 25 studenti del corso di laurea di Infermieristica di Reggio Emilia

Un gruppo di studenti del corso di laurea in Infermieristica di Reggio Emilia dell’Università degli studi di Modena e Reggio, diretto dal prof. Anto de Pol e coordinato dalla dott.ssa Daniela Mecugni, ha completato un percorso triennale facente parte di un programma intensivo finanziato dalla Comunità Europea.

L’obiettivo del progetto, che ha visto coinvolti nove docenti e venticinque studenti, selezionati tre anni fa attraverso uno specifico bando che richiedeva la conoscenza della lingua inglese e requisiti di merito, è stato focalizzato sul lavorare ad un percorso integrato che definisse le competenze infermieristiche necessarie in un contesto interculturale, mai tanto attuale e necessario. La provincia emiliana registra il 13% di cittadini stranieri residenti, dato che aumenta sensibilmente in alcuni comuni della bassa reggiana. La tutela della salute resta un diritto fondamentale e in una società che cambia, sia in termini sociali, sia in termini di problematiche della salute, attuare percorsi di formazione specifici e pensati per l’infermiere del futuro risulta necessario.

Al programma hanno partecipato, insieme all’Università degli studi di Modena e Reggio, coordinatrice del progetto, l’Artesis School di Anversa, l’Hogeschool Zeeland di Vlissingen (Olanda) e le Università di Turku e Seinajoki (Finlandia).

Il percorso didattico, iniziato nel 2010, è stato ospitato a Vlissingen (Olanda), Seinajoki (Finlandia, 2011) e ad Anversa (Belgio) nella sua fase conclusiva. La triennalità del percorso ha permesso di lavorare come primo step sulle competenze generali che l’infermiere deve avere per la presa in carico dell’utente immigrato, per poi specificare, nel percorso successivo, tali competenze alle principali fasi della vita (bambino, adolescente, adulto anziano). L’ultimo passaggio è sceso ulteriormente nel dettaglio dello specifico paziente, in una logica di infermieristica interculturale in cui protagonista non è più la differenza culturale, ma la persona in quanto interprete della cultura stessa.

“L’elaborazione delle valutazione di gradimento, di studenti e docenti, ha dato risultati più che positivi. Studenti e docenti – afferma il prof. Anto de Pol Direttore del corso di laurea in Infermieristica di Reggio Emilia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – hanno lavorato sulle realtà sociosanitarie dei paesi coinvolti, integrando quanto emerso in termini di problemi di salute e risorse a disposizione, ed elaborando, come prodotto finale, un progetto di presa in carico della persona. Non di secondaria importanza, sono state le occasioni di confronto relative a concetti più che mai attuali: la cultura intesa come micro e macro contesto, le identità (individuali, di genere, di gruppo), lo stereotipo, il pregiudizio, le modalità di entrare in relazione con le diversità che sono stati argomenti affrontati in aula, ma vissuti anche in prima persona nell’esperienza all’estero e nel confronto quotidiano con altri elementi come il paese, la lingua, le abitudini alimentari e gli stili di vita”.

















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