“Avviare subito il confronto sul ciclo integrato dei rifiuti in Emilia Romagna, per perseguire una più attenta tutela dell’ambiente e organizzare lavori qualificati”. E’ questa la richiesta che le Segreterie regionali CGIL -CISL -UIL dell’Emilia Romagna inviano alla Regione.
Richiesta, peraltro, già avanzata nei mesi scorsi all’assessore regionale all’Ambiente Sabrina Freda e che assume ancor più carattere di urgenza proprio perché nei giorni scorsi lo stesso assessore, ad incontro con Enti locali e Province, ha annunciato l’intenzione di predisporre entro il 2012 il Piano Direttore Regionale sul Ciclo dei Rifiuti previsto dalla pianificazione regionale e dalla legislazione.
Un confronto quindi che diventa necessario e urgente, sebbene si parta da alcuni punti fermi condivisi. I sindacati confederali dell’Emilia Romagna, concordano sull’obiettivo che si giunga sull’intero territorio regionale ad una gestione integrata su area vasta, con l’avvio di una fase di transizione che punti dapprima a limitare il ricorso alle discariche per poi arrivare fino alla loro chiusura, prevedendo un utilizzo dei termovalorizzatori pienamente coerente con gli obiettivi imposti dalle Direttive Europee in materia.
Nello specifico, secondo CGIL – CISL e UIL regionali, l’esigenza di tutelare l’ambiente e di creare nuove forme di lavoro nella gestione del ciclo dei rifiuti impone alcune priorità, tra cui: l’incremento del riuso dei materiali derivanti dalla raccolta differenziata, con la costituzione di un “distretto di riciclo”; l’impegno delle multiutility a organizzare i sistemi di raccolta dei rifiuti urbani, in modo da favorire una differenziazione funzionale al riuso; regole di trasparenza negli affidamenti dei servizi, per evitare che tra appalti e sub-appalti si riducano o compromettano i diritti dei lavoratori.
“E’ bene – sottolineano i sindacati – incoraggiare i tanti Comuni che già hanno fatto scelte innovative in direzione della differenziazione e del riuso, stimolando in tal modo alcuni grandi centri che sono ancora molto indietro”. “Inoltre – concludono le Segreterie regionali Cgil-Cisl-Uil – occorre mantenere e migliorare sempre più la diffusa e buona gestione del ciclo integrato in Emilia Romagna”.
Temi delicati che richiedono riflessione e progettualità e che, proprio per questo, impongono un immediato confronto con le parti sociali.