Una manovra con “caratteristiche strutturali” che non si limita a rispondere alle esigenze di tagli dettate dagli effetti della cosiddetta spending review e che tiene conto delle “incertezze del quadro nazionale in cui ci stiamo muovendo, soprattutto per quello che riguarda la spesa corrente e il rispetto del patto di stabilità”. Lo ha detto il vicesindaco di Modena e assessore al Bilancio Giuseppe Boschini presentando al Consiglio comunale giovedì 27 settembre la variazione di bilancio di tre milioni e 868 mila euro che è stata approvata con il voto favorevole del Pd, l’astensione di Sinistra per Modena e il voto contrario di Pdl, Modena futura, Idv.
A fronte dei tagli della spending review (stimati in due milioni e 300 mila euro) e delle minori entrate dall’Imu (circa un milione meno del previsto), la manovra, che non prevede sostanziali aumenti di spesa, può contare sulla cifra messa a disposizione dal Governo in base all’accertamento convenzionale dell’Imu, dopo la revisione delle stime operata in estate a partire dal gettito raccolto a giugno: 5,4 milioni di euro, come differenza tra le cifre ipotizzate dal Comune “in modo prudente ma realistico” nel bilancio preventivo e quelle indicate dal Governo come gettito per la città.
“Con queste risorse, grazie anche al lavoro dell’Anci a livello nazionale per attenuare il patto di stabilità, abbiamo deciso di rafforzare la parte investimenti – ha spiegato Boschini – spostando ben tre milioni e 800 mila euro di ricavi da oneri cimiteriali e concessioni edilizie dalla parte corrente al conto capitale del nostro bilancio. Un’operazione virtuosa che consente, nel rispetto del patto di stabilità, di garantire e ampliare le possibilità di pagamento per i lavori realizzati o da realizzare. E l’obiettivo è quello di confermare anche per i prossimi anni l’utilizzo di quel tipo di risorse nel settore, più proprio, degli investimenti: da questo punto di vista, quindi, si tratta di una manovra di tipo strutturale”.
Nell’ambito della variazione di bilancio sono state approvate (favorevole Pd e Sinistra per Modena, contrari Pdl, Modena futura, Idv, Udc) anche due modifiche per le aliquote Imu: l’esenzione della quota comunale per le Asp e una riduzione dello 0,1 per cento per gli immobili strumentali ad attività d’impresa utilizzati direttamente dall’imprenditore. “Si tratta di un piccolo segnale al sistema economico – ha commentato Boschini – che mira a creare le condizioni per l’introduzione di una aliquota di vantaggio per chi utilizza gli immobili per fare attività di impresa. Un modo, insomma, per riconoscere lo sforzo di chi è impegnato a superare la crisi e a far ripartire l’economia locale”.
Approvata anche la sospensione fino alla fine dell’anno dell’imposta di soggiorno (favorevole Pd e Sinistra per Modena, contrari Pdl e Idv, astenuta Modena futura) con una previsione di minori entrate per 180 mila euro. “Lo avevamo anticipato alle associazioni del settore – ha spiegato Boschini – dopo aver valutato l’impatto negativo del terremoto sul movimento turistico locale e ora manteniamo l’impegno e apriremo una riflessione per valutare se e come lo strumento possa essere applicato nel prossimo anno per garantire, in particolare, un rilancio delle iniziative di promozione turistica”.
Infine, nella seduta è stato approvato (favorevoli di Pd e Sinistra per Modena, contrari Pdl, Idv e Modena futura) un ordine del giorno firmato da Salvatore Cotrino, Giuliana Urbelli e Paolo Trande del Pd, emendato su proposta dello stesso gruppo, che impegna la Giunta “a proseguire nell’opera di razionalizzazione e revisione della spesa, proseguire nel senso dell’adeguamento strutturale del bilancio e adottare politiche volte alla valorizzazione del patrimonio comunale riducendo, sin dove è consentito dal rispetto dei vincoli del Patto di stabilità, le possibili alienazioni patrimoniali mobiliari salvaguardando i livelli di investimento e i pagamenti alle imprese”.
IL DIBATTITO IN AULA
Per il Pd “una manovra strutturale che premia le capacità previsionali del Comune”. Per le opposizioni “nessuna revisione strutturale della spesa, solo maggiori tasse”
“Dobbiamo avviare un confronto con tutte le parti sociali per incominciare a costruire la manovra 2013”, lo ha detto l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini concludendo il dibattito che giovedì 27 settembre ha preceduto l’approvazione della variazione di bilancio (Pd favorevole, astenuta Sinistra per Modena, contrari Pdl, Modena futura, Idv) assieme a due modifiche per le aliquote Imu (favorevole la maggioranza, contrari Pdl, Modena futura, Idv, Udc) e alla sospensione sino a fine anno dell’imposta di soggiorno (favorevole la maggioranza, contrari Pdl, Idv, astenuta Modena futura), oltre che di un odg del Pd (a favore anche Sinistra per Modena, contrari Pdl, Idv, Modena futura).
“Ristrettezze, dal punto di vista dei trasferimenti e per le future eventuali spending review, e incertezza, politica ma anche per effetto della crisi economica, caratterizzano il quadro in cui ci muoviamo e in cui, nostro malgrado, continueremo a muoverci – ha osservato Boschini – rispetto al bilancio del prossimo anno quando dovremmo fare ragionamenti radicali; è possibile fare un bilancio a partire da un ulteriore riduzione di spesa ma solo attraverso un lavoro organico, già per altro avviato, e a condizione che non si ritenga la spesa pubblica un male di per sé, perché essa implica anche sviluppo. Se ci sono margini di spesa vanno esplorati con la collaborazione di tutte le forze della città: è a questo che penso occorra dedicarsi nei prossimi mesi”.
Il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi ha aperto il dibattito sottolineando che “non esiste alcuna revisione strutturale della spesa: la manovra storna maggiori entrate dalla parte corrente a quella in conto capitale; l’aumento delle tasse è l’unico elemento strutturale del bilancio e il prossimo anno, di fronte a maggiori fabbisogni, immagino saranno introdotte maggiori tasse”, ha affermato precisando: “La variazione mette in evidenza che il bilancio preventivo contemplava entrate inferiori a quelle effettive per consentire alla Giunta una manovra pesante che ha comportato un aumento della tassazione pari a 26 milioni di euro per la città. Occorreva invece una maggiore revisione della spesa e ridurre il peso delle tasse. Oggi entra una sorta di tesoretto, una sopravvenienza rispetto al conteggio fatto dai tecnici che si vuole far passare per virtuoso e strutturale, consentendo di ricondurre oneri cimiteriali e di urbanizzazione in conto capitale, in realtà ciò avviene per l’aumento delle tasse. Intanto crescono gli insoluti e le difficoltà per le imprese”.
Eugenia Rossi di Idv ha definito “acqua fresca” l’ordine del giorno del Pd; ha ringraziato l’assessore per la ricchezza di informazioni, ma ha chiesto “elementi di discontinuità rispetto al passato, perché occorre il coraggio di cambiare a partire dalla spending review” e a ha toccato alcuni punti: “Minori spese sì, ma non a scapito del welfare, vanno stabiliti criteri di priorità tra gli assessorati e bisogna controllare le associazioni”. Per quanto riguarda le società partecipate: “Attenzione perché non è il momento di vendere, oltre al fatto che verrebbero a meno i dividendi e la Corte dei Conti è già preoccupata per la situazione del bilancio 2010”. Inoltre: “No all’imposta di soggiorno per non deprimere un valore turistico già basso”, mentre “le aliquote Imu sono e restano alte, e il segnale dato in variazione è insufficiente, facilmente aggirabile con un escamotage”. Altre incognite per la Rossi sono il Novi Park che “non vorrei ricadesse sulle spalle dei cittadini come sta accadendo con Hera dove maggiori tariffe non corrispondono a migliori servizi”.
Per il Pd, Giuliana Urbelli ha puntato su tre aspetti della variazione. Innanzitutto, “nessuna errata previsione per le entrate Imu: le stime prudenziali del Comune si sono rivelate esatte generando un effetto virtuoso, cioè maggiori trasferimenti dallo Stato per i meccanismi di finanza pubblica del ministero che aveva sovrastimato il gettito”. Secondo: “Non sarà necessario ritoccare al rialzo le aliquote Imu, anzi speriamo possano attenuarsi nel 2013”. Infine, “il trasferimento in conto capitale degli oneri cimiteriali e di urbanizzazione incide positivamente sugli investimenti e libera risorse per i pagamenti dei fornitori per effetto dell’alleggerimento del Patto di stabilità”. La consigliera ha quindi evidenziato il positivo significato strutturale della manovra, come Stefano Prampolini che ha anche rimarcato “il non ricorso a ulteriore tassazione, il lavoro di spending review locale e il fatto che non ci siano tagli ai servizi, mentre i problemi vengono dai vincoli e dall’incertezza con cui la finanza locale deve confrontarsi”. Salvatore Cotrino, che ha anche presentato l’odg, ha puntualizzato “il tema dell’avanzo primario (la differenza positiva fra ciò che entra e ciò che esce) di oltre tre milioni e con trend in crescita, che è un indice di buona politica e di strutturalità” e la difficoltà di fare una sostanziosa spending review in un Comune dove comunque sono stati tagliati ben 11 milioni. Il capogruppo Paolo Trande ha denunciato un “Patto di stabilità che consegna a Modena una sterilizzazione di risorse di 22,9 milioni. Avevamo immaginato – ha detto – di dover alienare beni per 13 milioni, ora abbiamo motivo di pensare che saranno molti meno, anche grazie al fatto che abbiamo avviato una manovra di risparmio, e impegniamo la Giunta a questo obiettivo: ridurre al massimo le alienazioni di patrimonio”.
Federico Ricci ha annunciato il voto favorevole di Sinistra per Modena all’odg, “mentre, rispetto alla variazione – ha detto – rimane la preoccupazione per l’eventualità di alienazioni patrimoniali, in particolare per quanto riguarda Hera, vediamo il rischio che la vendita di azioni abbia ricadute negative sulla possibilità del Comune di incidere sulla politica dell’azienda” e rispetto al servizio idrico ha anche parlato del rischio di contravvenire all’esito del referendum sull’acqua.