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Stati generali della Bicicletta a Reggio Emilia, stamattina la presentazione in una conferenza stampa alla Camera dei deputati

Un evento nazionale per discutere di mobilità nuova, ciclabilità e qualità urbana ma soprattutto per dar vita a cambiamenti concreti basati su impegni vincolanti per le Amministrazioni: è la missione degli Stati generali della Bicicletta e della Mobilità nuova che si riuniscono il 5 e 6 ottobre al Centro internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia, la città italiana più ciclabile per eccellenza. L’iniziativa, promossa da Legambiente, Anci, Fiab e #salvaiciclisti, ha ricevuto l’adesione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ed è stata presentata oggi in conferenza stampa nella Sala stampa della Camera dei deputati a Roma, con i contributi di Graziano Delrio, presidente dell’Anci e sindaco di Reggio Emilia, Alberto Fiorillo, Responsabile Aree Urbane Legambiente, Francesco Ferrante, senatore della Repubblica, Marco Gemignani, vicepresidente Fiab e Pio la Bici, esponente di #salvaiciclisti. Alla conferenza stampa era presente anche l’assessore alla Mobilità del Comune di Reggio, Paolo Gandolfi.

Gli Stati Generali della Bicicletta e della Mobilità nuova chiamano a raccolta amministratori, esperti del settore, associazioni e cittadini, con l’obiettivo di riportare la mobilità urbana, vero e proprio indicatore di civiltà e qualità della vita di una società, al centro del discorso generale della sostenibilità. Valorizzando l’utilizzo delle due ruote a pedali, verranno proposte soluzioni che siano finalmente competitive rispetto all’uso/abuso dell’automobile e che favoriscano l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, sicuro, sostenibile e accessibile.

“Dobbiamo entrare in Europa – ha detto Delrio all’incontro con la stampa – anche riguardo al tema della mobilità sostenibile con scelte di governance ed educative. In Europa il 70% dei cittadini si muove attraverso bicicletta e mezzi pubblici, mentre in Italia questa percentuale si ferma al 30%. Per questo abbiamo bisogno di educare i nostri giovani, e dire loro che il futuro consiste nella mobilità sostenibile”. Con gli Stati generali, infatti, “coglieremo l’occasione per sensibilizzare i sindaci sul tema, e per dire alla comunità nazionale che esiste un’Italia che vuole cambiare strada, in una direzione sostenibile sia ecologicamente che economicamente”.

Un percorso che proprio a Reggio Emilia, dove esiste una rete di 180,7 chilometri ci ciclabili con l’estensione procapite più elevata in Italia rispetto agli abitanti, è già in fase di svolgimento: “Quando mi sono proposto di migliorare ed estendere la rete delle piste ciclabili – ha spiegato il sindaco – ho dovuto innanzitutto dimostrare che con massimo 5 chilometri di pista ciclabile, percorsi in circa 12 minuti, sarebbe stato possibile raggiungere qualsiasi punto della città, indipendentemente dal luogo della partenza. Tempi minori di quelli necessari con l’automobile”. Non c’è solo la buona pratica di Reggio Emilia, però. Per questo “gli Stati generali – ha aggiunto Delrio – saranno anche l’occasione, per i sindaci, di contaminarsi a vicenda sulle diverse esperienze di mobilità sostenibile attuate nelle singole città. Chiederemo inoltre a tutti i candidati sindaco di inserire con forza il tema della mobilità sostenibile nei loro programmi”. L’obiettivo “è quello di dettare l’agenda al Paese su questi temi, anche a fronte dei vantaggiosi finanziamenti comunitari”.

“Intendiamo perciò creare con gli Stati generali della Bicicletta – ha concluso Delrio – un punto di partenza forte, per offrire proposte innovative, smart e concrete in tema di mobilità sostenibile. Le città sono spesso laboratori di innovazione decisivi per il Paese, ma serve una convergenza strategica a tutti i livelli istituzionali perché la mobilità sostenibile e la ciclabilità siano adottate come scelte portanti in Italia”.

Gli organizzatori del summit si sono adoperati nella redazione del Manifesto degli Stati Generali che racchiude il senso e la volontà corale alla base di questa iniziativa. Il documento, al quale è possibile aderire on-line, (http://www.comune.re.it/italiacambiastrada), presenta un quadro sintetico dello status quo della mobilità nostrana ma soprattutto vuole essere uno strumento da condividere e diffondere, volano e supporto del cambiamento culturale già in atto.

“Gli aspetti su cui lavorare sono molteplici, ma siamo convinti che per l’Italia sia davvero giunto il momento di cambiare strada e favorire una mobilità in grado di soddisfare il più possibile le diverse esigenze di spostamento, quelle dei pedoni, dei ciclisti e del trasporto collettivo – afferma Alberto Fiorillo, Responsabile Aree Urbane Legambiente -. In questo senso, abbassare di venti chilometri orari la velocità dei mezzi a motore in città è una priorità che può evitare ogni anno la morte di mille persone tra ciclisti e pedoni. L’introduzione di un limite di velocità più basso, una misura da approvare subito e da rendere operativa in fretta, comporta esclusivamente vantaggi – sottolinea Fiorillo -. Far scendere la lancetta del contachilometri conviene a tutti, dal punto di vista della riduzione della rumorosità, dell’inquinamento atmosferico e dei consumi di carburante. E’indubbio inoltre che ridurre la velocità in città migliori la qualità della vita, incrementi il valore economico degli edifici e le entrate economiche degli esercizi commerciali e che favorisca la predisposizione a cambiare abitudini rispetto al mezzo di trasporto utilizzato per gli spostamenti”.

Gli Stati generali della Bicicletta produrranno un Libro di Impegni per le Amministrazioni di ogni livello. Saranno tre gli ordini di azione proposti : misure a breve periodo dal costo zero; misure a medio periodo dal costo lieve e misure a lungo periodo dal costo più alto. Sarà richiesto impegno per azioni concrete e vincolanti per ridurre l’inefficienza e i costi ambientali e sanitari che il traffico veicolare produce quotidianamente nei contesti urbani.

Si rifletterà collegialmente per avanzare proposte concrete sui temi della normativa (modifiche codice della strada e altre normative correlate), dell’organizzazione della mobilità urbana (moderazione del traffico, zone 30, ZTl, Ztm), della governance (politiche nazionali, investimenti, incentivi /disincentivi), della cultura ed educazione alla mobilità sostenibile (formazione, informazione e comunicazione con l’obiettivo di far crescere l’opinione pubblica sul tema) e di reti ciclabili ( circuiti nazionali e locali).

Altra assoluta necessità all’attenzione degli Stati Generali della Bicicletta è sviluppare un’effettiva intermodalità tra bicicletta e trasporto pubblico, tessera fondamentale del mosaico della città sostenibile. Non solo, attraverso l’impegno del comitato scientifico e dei gruppi di lavoro, nelle due giornate dell’evento verrà presentato un programma ricco e articolato.

“Nel nostro Paese è il momento di iniziare a recuperare anni di ritardi colpevoli nel campo della mobilità sostenibile e di quella ciclabile in particolare – afferma Marco Gemignani, vicepresidente Fiab – La Federazione Italiani Amici della Bicicletta, FIAB, è attiva da più di 20 anni per dare a tutti la possibilità di usare la bicicletta per ogni tipo di spostamento. Si sono avuti risultati ma troppo ancora è da fare, normativa che non aiuta, pratiche che ostacolano, e ogni giorno vittime che si dovrebbero evitare. Gli Stati generali debbono essere l’inizio del cambiamento”.

“Di fronte all’inerzia delle amministrazioni italiane che si sono succedute negli anni, e a tutti i livelli, la nascita del movimento #salvaiciclisti è stata un evento necessario, un atto di autodifesa collettivo e spontaneo – affermano esponenti di #salvaciclisti – . Ciò ha portato un risveglio delle coscienze nelle amministrazioni più moderne, e ne sono nati gli Stati generali che oggi presentiamo.

Il loro obiettivo è far agire tutte le amministrazioni locali italiane per far partire una vera mobilità ciclistica. Questa è una chiamata alle armi di tutti i soggetti, imprese, associazioni, politici, amministratori e singoli cittadini. Nessuno si può più tirare indietro. E restiamo in attesa che anche il governo centrale dia segni di vita.”

LA MOBILITÀ SOSTENIBILE A REGGIO EMILIA

Il Comune di Reggio Emilia si impegna da diversi anni, tramite appositi strumenti di programmazione previsti nel Piano urbano della Mobilità (Pum), ad aiutare i cittadini nel praticare una mobilità diversa, più sostenibile dal punto di vista ambientale e non solo.

Reggio Emilia, città della bicicletta perché è oggi in vetta alle classifiche nazionali per la rete dei 180,7 chilometri di piste ciclabili (1,053 chilometri pro capite) permettendo così un utilizzo della bicicletta che supera il 20% del totale della mobilità urbana; la città vanta poi oltre il 60% dei trasporti casa-scuola su bici, su mezzi pubblici, a piedi e con il car pooling.

Tra le eccellenze che contraddistinguono Reggio Emilia vi sono diverse iniziative legate alla mobilità ciclabile:

Zona 30 del Centro storico

E’ stata istituita a settembre 2005 ed è finalizzata all’agevolazione della circolazione di pedoni e ciclisti.

L’ordinanza adottata consente, infatti, nelle strade del Centro storico regolamentate a senso unico, la circolazione delle biciclette in senso opposto a quello di marcia, nel rispetto delle norme dettate dagli articoli 143 e 145 del Codice della Strada.

In tale area, inoltre, vi è il limite di velocità dei 30 chilometri orari per i veicoli a motore.

Segnaletica di indirizzamento

Il progetto permette di identificare con chiarezza e regolarità l’itinerario sul quale ci si sta muovendo, grazie al fatto che ogni percorso è contraddistinto da un numero e da un colore. Due elementi che caratterizzano la segnaletica orizzontale e verticale, favorendo così nel tempo una maggiore riconoscibilità e leggibilità della rete da parte dei ciclisti.

Parcheggi per le bici

Zone con garanzie di sicurezza e azioni di contrasto al furto come la targa per la bici e l’assicurazione in caso di furto, già attivate dal Comune di Reggio Emilia.

Bike Sharing

Il servizio è presente in vari punti del centro storico e zone particolarmente frequentate, è integrato con il biglietto unico del trasporto pubblico.

Pronto intervento bici

Servizio attivato per aiutare quanti si trovassero in difficoltà con la propria bicicletta e avessero necessità di assistenza meccanica a domicilio.

Ufficio Mobilità Ciclabile

Svolge, in collaborazione con l’associazione Tuttinbici-Fiab di Reggio Emilia, una serie di attività finalizzate alla promozione della mobilità ciclabile in ambito urbano.

Inoltre, nell’aprile 2009 il Comune di Reggio Emilia ha promosso il Manifesto per una mobilità sicura, sostenibile e autonoma nei percorsi casa-scuola per coinvolgere diversi soggetti locali in un piano condiviso e per sviluppare linee di azione, progetti e impegni sul tema. Il Manifesto prevede l’attivazione di vari progetti, tra i quali:

A Reggio Emilia andiamo a scuola in BiciBus e PediBus

Nato a metà degli anni Duemila, questo progetto si propone di coinvolgere in modo attivo gli insegnanti, gli studenti e i genitori in un progetto di mobilità sostenibile negli spostamenti casa – scuola: ad oggi i percorsi casa-scuola BiciBus e PediBus coinvolgono, rispettivamente, 510 bambini di 16 scuole primarie il primo e 55 bambini di 5 scuole primarie (su 40 totali) il secondo (dati 2010).

Mobility manager scolastico

E’ un soggetto individuato quale punto di riferimento per le Politiche sulla Mobilità sia per le Scuole che per l’Amministrazione comunale, che si occupa di recepire e proporre iniziative finalizzate all’educazione alla mobilità sostenibile, facendosi portavoce delle istanze e delle problematiche delle scuole e delle famiglie (31 Mobility manager scolastici – dato 2011).

Incentivare e rendere più facile e sicuro l’uso della bicicletta è un compito fondamentale del Comune di Reggio Emilia e il Bici Plan è uno degli strumenti principali per raggiungere tale obiettivo: attraverso la pianificazione sistematica e la realizzazione di una Rete ciclabile strategica (con 13 ciclovie principali e una rete di ciclabili di quartiere), il Bici Plan intende rispondere alla necessità di difendere e diffondere l’utilizzo della bicicletta quale mezzo di trasporto primario.

Ma Reggio Emilia è una realtà in movimento e, per muoversi, rigorosamente in modo sostenibile non abbandonando mai la vocazione ciclistica che la accompagna, ha deciso di scommettere già da anni anche sull’esperienza elettrica.

Reggio Emilia, città elettrica

E’ il progetto che promuove e diffonde l’uso dell’auto elettrica non come progetto sperimentale, ma come esperienza quotidiana basata sul concetto di uso normale e continuativo del veicolo attraverso azioni concrete quali, ad esempio, sosta gratuita negli stalli blu dei parcheggi e accesso 24 ore su 24 in Ztl.

Ad oggi, i 379 veicoli elettrici circolanti a Reggio Emilia, suddivisi nelle diverse flotte, dimostrano l’elevato gradimento di questa esperienza in città: la flotta stessa delle Amministrazioni pubbliche (Comune e Provincia) conta 81 veicoli di servizio, quella delle Farmacie comunali riunite, quale realtà di azienda pubblica di servizi sociali e alla persona, ne conta 94.

















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