Il Comune di Modena procederà regolarmente ai pagamenti degli incentivi previsti dall’accordo decentrato generale sul 2011 firmato lo scorso aprile, compresa la parte residua per il personale della Polizia municipale. La mancata intesa raggiunta con i sindacati nell’incontro di oggi, giovedì 27 settembre, infatti, non pregiudica quei pagamenti. Ciò che resta non definito è l’importo che spetterà invece agli operatori di altri servizi comunali con utenza complessa in quanto l’ammontare del fondo per il salario accessorio è bloccato per legge fino al 2013 sull’importo del 2010.
Le maggiori risorse attribuite agli operatori della Polizia municipale, quindi, assorbiranno parte della quota del fondo ancora da assegnare. L’Amministrazione comunale comunque è disponibile a continuare il confronto sull’indennità di disagio per gli operatori con utenza complessa che potrebbero risultare penalizzati.
L’unica integrazione prevista per il mese di settembre, infatti, riguarda l’erogazione di una indennità di disagio agli operatori di alcuni uffici caratterizzati da un’utenza molto complessa; a differenza di tutti gli altri incentivi, l’accordo di aprile non ne precisa l’importo pro-capite, rinviando appunto a una ulteriore intesa che non è stata raggiunta nonostante il Comune si fosse dichiarato disponibile a concordare soluzioni alternative con le organizzazioni sindacali.
Per quanto riguarda gli appartenenti al Corpo di Polizia municipale, nel mese di settembre si è concluso il pagamento di tutti i servizi aggiuntivi effettuati dai singoli operatori nel corso del 2011, compresi quelli derivanti dalla nuova organizzazione dei turni, per un importo complessivo pari a circa 249 mila euro.
L’accordo di aprile prevede poi per tutto il personale di Pm un ulteriore compenso individuale collegato all’attuazione del progetto di riorganizzazione, per un importo complessivo di circa 278 mila euro.
Il pagamento di questo secondo compenso è stato effettuato per il primo semestre nel mese di giugno, ed era rimasto in sospeso in via precauzionale per la parte residua, poiché la quota complessiva destinata inizialmente nel fondo generale per il pagamento dei due compensi era inferiore di circa 26 mila euro.
Infatti, il fondo per il salario accessorio, sulla base della legge 122 del 2010, fino all’anno 2013 è bloccato sull’importo dell’anno 2010 decurtato annualmente per gli operatori cessati e non sostituiti; di conseguenza non possono essere aggiunte somme ulteriori da parte dell’Amministrazione comunale, ma le compensazioni devono essere trovate nell’ambito del fondo esistente.
Negli incontri sindacali che si sono svolti nel mese di settembre si era appunto cercato di trovare una modalità per coniugare, nell’ambito delle risorse complessive del fondo, l’intesa relativa all’importo individuale da corrispondere a titolo di indennità di disagio per gli operatori con utenza complessa, con il pagamento della parte residua dell’importo del progetto riorganizzazione per il personale di Pm, già specificata nell’accordo di aprile.