Il prof. Mario Bertolani, stimatissimo docente di Mineralogia dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia scomparso nel 2001, avrà dedicato alla sua memoria il Centro Museale Naturalistico della Valle Strona, valle piemontese a lungo studiata dal punto di vista petrografico e geomorfologico dallo scienziato modenese (che per il suo legame con il territorio ricevette nel 1995 la cittadinanza onoraria) e dai suoi allievi e colleghi d’Ateneo.
L’intitolazione di questo museo, (situato in località Sambughetto,Valstrona – VB), alla figura di Mario Bertolani – durante una cerimonia che si terrà sabato 29 settembre – rappresenta un attestato di stima ed un riconoscimento per le importanti scoperte e studi condotti da lui e della sua scuola, e in particolare dagli allievi e colleghi Ermanno Galli, lo scomparso Antonio Rossi, il primo ad avviare l’idea in quell’ambiente naturale meta oggi di studio per tanti ricercatori ed appassionati delle scienze geologiche e mineralogiche di un Centro Museale Naturalistico, e Giampaolo Sighinolfi, che hanno continuato la sua opera scientifica e che di quei luoghi sono stati appassionati ricercatori tanto da aggiungere importanti segmenti di conoscenza alle singolari e uniche caratteristiche di questo pezzo di Piemonte.
L’allestimento della sezione geologica, che verrà appunto inaugurata in questa occasione, sarà seguita e completata più avanti dalla predisposizione di una sezione paleontologica dei ritrovamenti nelle Grotte del Monte Turi.
Questa parte di arco alpino è stata infatti rivelata al mondo scientifico a partire dagli anni Sessanta, grazie ai numerosi studi ed alle pubblicazioni che vi ha dedicato il prof. Mario Bertolani (che qui in gioventù vi aveva prestato servizio militare, passando successivamente alla Resistenza come partigiano nella Brigata Italia). Le sue campagne di rilevazione, nelle quali era quasi sempre accompagnato dai suoi allievi, hanno fatto conoscere al mondo in Valle Strona un territorio di straordinaria peculiarità geologica, caratterizzato da un raro esempio di metamorfismo progressivo profondo, osservabile dalle rocce formatesi a grande profondità e affiorate in seguito ad una forte pressione ed erosione successive, e dalla presenza della stronalite, una roccia tipica di questa porzione di territorio.
La cerimonia, cui parteciperanno anche tanti colleghi e amici modenesi, sarà anche l’occasione per ricordare lo scomparso prof. Antonio Rossi.
“Lo ricordo bene, Antonio, – è l’appassionato commento del collega ed amico professor Ermanno Galli, che ha completato, alla morte del professor Antonio Rossi, l’opera di realizzazione del Centro Museale Naturalistico della Valle Strona – tu pensavi a questo Centro, a dire il vero allora lo chiamavamo Museo, non come una semplice esibizione di campioni di roccia, seppure significativi, ma come un potenziale centro erogatore di didattica innovativa, fortemente attrattivo anche per gli studiosi e gli utenti di qualità. Non avevi faticato molto a convincermi della bontà della tua idea. Ed allora ecco la buona notizia: le tue rocce, ora finalmente esposte, hanno abbandonato l’anonimato dei loro giacimenti ed hanno acquistato voce. Le approfondite analisi eseguite su ogni campione hanno permesso di determinarne l’intima natura, di definirne l’essenza, ponendoli in un sistema di relazioni e di confronto tra loro. Caricati di una valenza espressiva, portatori di sensi arcani e di significati quasi simbolici, ora sono pronti, riuniti tutti insieme, a raccontarci la loro misteriosa origine nelle viscere della terra, le trasformazioni subite per le forti pressioni ed alte temperature, il loro complicato ritorno in superficie. Per i visitatori si fanno racconto, vasto repertorio di memorie, di voci, sono diventati oggetti comunicanti, proprio come desideravi tu”.
Mario Bertolani
Nato a Modena nel 1915 si è laureato in Scienze Naturali con lode presso l’ateneo della sua città. Studioso eclettico, i suoi primi lavori scientifici risalgono agli anni Quaranta e sono dedicati, per una parte, a studi sui tardigradi e, per l’altra, a ricerche sulla petrografia e alla mineralogia. Già dagli anni Sessanta è considerato a livello internazionale uno dei massimi esperti sulla petrografia del Cristallino, con studi sui basamenti cristallini che contribuiscono alla conoscenza della crosta continentale inferiore e ai processi petrografici che in essa avvengono. Con lui nasce la figura di Geologo applicato al mondo dell’impresa, con studi sulle proprietà tecnologiche applicate ai materiali industriali. La sua curiosità scientifica, inoltre, lo spinse alla applicazione delle conoscenze acquisite da scienziato naturale avviandolo a compiere studi sulla conservazione dei beni culturali, percorso in cui ancora una volta emerse come pioniere a livello internazionale.
La sua passione per le cose del mondo lo ha portato anche a ricoprire incarichi da amministratore pubblico. Dal 1990, anno di ritiro dall’insegnamento universitario fino alla sua scomparsa, il prof. Bertolani non ha mai smesso di interessarsi alla ricerca, tanto da pubblicare ben 35 lavori dedicati all’Archeometria e all’Archeologia.