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Al Salone di Parigi l’intera gamma Ferrari di nuova generazione

Al Salone di Parigi la Ferrari si presenta con le cinque vetture di gamma ognuna delle quali rappresenta una nuova generazione dei modelli a 12 e 8 cilindri.

La F12berlinetta è la V12 più potente e prestazionale di sempre grazie a 740 CV e a un’architettura compatta e leggera. Al suo fianco, con una missione d’uso complementare, la FF, la rivoluzionaria quattro posti e quattro ruote motrici che si mostra qui con il nuovo tetto panoramico in uno speciale cristallo riflettente (LowE) che garantisce l’isolamento termico e acustico dando la sensazione a tutti gli occupanti di viaggiare all’aperto.

La 458, nelle due versioni coupé e spider, con il motore V8 due volte vincitore del Best Perfomance Engine Award, è dedicata a chi cerca una guida più sportiva, mentre, per chi non vuole rinunciare alla versatilità di utilizzo, la gamma propone la nuova California 30. Trenta come i chili in meno e la potenza in più, di cui la convertibile dispone dalla metà di quest’anno.

Coerentemente con la strategia “Ferrari diverse per ferraristi diversi” queste vetture sono destinate a differenti tipi di utilizzo senza perdere il loro comune DNA sportivo unico per prestazioni, emozioni e innovazione tecnologica. Modelli esclusivi dal design originale che concilia modernità stilistica con i tratti tradizionali della Marca.

I costanti e significativi investimenti sul prodotto hanno portato alla realizzazione di motopropulsori 8 e 12 cilindri con potenza specifica, campo di utilizzo e regimi massimi da primato e allo stesso tempo sempre più efficienti. Importanti innovazioni sono state introdotte per la riduzione del peso, con il polo Scaglietti specializzato nella lavorazione dell’alluminio che ha messo a punto più di 25 diverse leghe, di cui alcune applicate per la prima volta al settore automobilistico.

L’abbattimento del 30% di consumi ed emissioni rispetto a quattro anni fa e il contemporaneo aumento della potenza di circa 100 CV per ogni modello, sono il frutto del lavoro svolto oltre che su motore e componenti strutturali anche su aerodinamica, pneumatici e sottosistemi veicolo

La Ferrari prosegue con gli investimenti in innovazione con il futuro lancio del primo modello ibrido della sua storia. Dopo aver mostrato l’architettura e i componenti del motopropulsore, a Parigi viene presentato in anteprima mondiale il nuovo telaio in composito di derivazione diretta dalla F1.

Per la nuova vettura ibrida, che verrà prodotta in serie speciale limitata, la Ferrari ha utilizzato la sua vasta esperienza sui compositi nelle competizioni, scartando le tecniche industriali di lavorazione del carbonio – come ad esempio l’RTM – cui si fa usualmente ricorso oggi in campo automobilistico, poiché non soddisfano gli standard qualitativi e funzionali che si è data.

Materiali, metodiche progettuali, processi costruttivi, personale e strumenti impiegati sono condivisi con la Scuderia Ferrari. Un gruppo di lavoro misto che si è avvalso anche dell’importante contributo di Rory Byrne, che nel ruolo di chief designer della squadra di F1 ha vinto 11 campionati del mondo.

Il telaio utilizza quattro tipi diversi di carbonio, laminati a mano e prodotti in autoclave, seguendo un metodo di progettazione che ha permesso di ottimizzare il design integrando le diverse componenti.

La struttura principale è composta da carbonio T800, con locali applicazioni di T800UD, ovvero carbonio a fibre unidirezionali, strategicamente utilizzate per rinforzare la struttura. I coperchi strutturali del fondo e la traversa plancia sono invece realizzati con un altro tipo di carbonio particolarmente pregiato denominato M46J mentre in alcune zone critiche come le portiere si è ricorsi alla fibra ultra-resistente T1000, particolarmente efficace nell’assorbimento degli urti, la stessa impiegata per il musetto delle monoposto. Nel sottoscocca il carbonio è unito a un altro materiale nobile, il Kevlar®, per prevenire danni derivanti dai detriti del fondo stradale.

Il peso complessivo del telaio presente a Parigi è del 20% inferiore a quello della Enzo Ferrari, nonostante l’aumento di chili dovuti alle normative e ai componenti ibridi. La rigidità torsionale è maggiore del 27%, quella flessionale del 22%.

















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