“Sull’Imu agricola molti problemi restano ancora aperti e il governo, come aveva promesso, deve riaprire al più presto il tavolo di confronto con le organizzazioni professionali. Confronto che nei mesi passati aveva permesso di instaurare un rapporto costruttivo e che ora può contribuire a rendere più equo e sopportabile l’impatto sulle imprese agricole”. E’ quanto sostiene il presidente provinciale Cia, Cristiano Fini.
“Ci sono questioni -avverte Fini- che impongono l’urgenza del tavolo con il governo. Tra queste, i ritardi nell’approvazione del modello di dichiarazione Imu. E proprio gli agricoltori sono i più interessati, in quanto molti devono ancora provvedere a dichiarare al comune sia i terreni che i fabbricati rurali sottoposti a Imu. A questo si aggiunge l’obbligo di accatastare molti fabbricati entro il prossimo 30 novembre, che sta presentando, anche tra i professionisti, non pochi problemi”.
“Non va poi dimenticato -rileva il presidente della Cia- lo spostamento al 31 ottobre prossimo della data entro cui i comuni italiani sono chiamati a fissare le aliquote definitive dell’imposta. E anche tale aspetto sta causando tra gli agricoltori, sempre più preoccupati, ostacoli e problemi di varia natura”.
“Ecco perché -conclude Fini- chiediamo al governo tempi brevi per la riapertura del tavolo, che deve rappresentare un momento di grande rilevanza per affrontare le diverse questioni sul tappeto e dare agli imprenditori agricoli risposte certe che oggi, purtroppo, ancora non ci sono”.