Quattro palazzine residenziali per complessivi 44 alloggi sorgeranno in un’area prospiciente via Giardini, all’altezza di via dello Zodiaco, compresa tra la Casa circondariale Saliceta San Giuliano e il canale Formigine. Al comparto “Residenziale Giardini Zodiaco”, che sarà edificato al posto di due depositi attualmente inutilizzati, si accederà da via Giardini. Allo stesso tempo, nella zona dell’intervento il privato che lo realizza cederà al Comune complessivamente 6 mila metri quadrati da destinare ad attrezzature e spazi collettivi.
La delibera di adozione della variante al Poc–Rue relativa alla zona è passata in Consiglio comunale lunedì 24 settembre con i voti favorevoli di Pd e Sinistra per Modena; contrari Pdl, Modena5stelle–bebbegrillo.it e Idv, mentre Modena futura si è avvalsa del non voto. Approvata anche una mozione della maggioranza, illustrata da Federico Ricci di Sinistra per Modena, che chiede alla Circoscrizione 4, già interpellata sulla delibera, di esprimere un parere, prima della fase di approvazione della variante, in merito alle infrastrutture necessarie per una corretta viabilità e all’area destinata ad attrezzature e spazi collettivi, su cui invita a non realizzare interventi edificatori, in attesa di definire eventuali interventi complessivi sul comparto, compresa la zona dove si trova la casa circondariale Saliceta San Giuliano. Il Consiglio ha respinto la richiesta di pregiudiziale di Eugenia Rossi (Idv) e approvato la mozione con i voti della maggioranza, a eccezione di Michele Andreana che si è astenuto; hanno votato contro Pdl, Modena futura, Idv e Modena5stelle-beppegrillo.it.
L’assessore alla Programmazione e gestione del territorio, Gabriele Giacobazzi, presentando la delibera, ha ricordato come l’area sia oggetto di un accordo di programma approvato nel ’98 tra ministeri della Difesa e delle Finanze, Regione Emilia-Romagna, Provincia e Comune di Modena “per la dismissione di patrimonio militare e conseguente riqualificazione urbanistica”.
L’assessore ha spiegato che il privato, che si è aggiudicato l’area all’asta, aveva inizialmente proposto di costruire 30 alloggi edificando su tre piani per una superficie utile di 3 mila 600 metri quadrati. La variante approva l’incremento degli alloggi da 30 a 40 a fronte di una corresponsione al Comune di 151 mila euro. A questi alloggi si è aggiunta la possibilità di realizzarne altri quattro, concessa in cambio di un’area di 3.124 metri quadrati che si aggiunge a quella attigua di 3 mila metri già destinata al Comune: complessivamente 6.124 metri quadrati da destinare a servizi di interesse collettivo. In conclusione, la variante prevede l’edificazione nel comparto di 44 alloggi distribuiti in quattro palazzine di quattro piani di altezza per una superficie utile massima di 3 mila 900 metri quadrati.
L’accordo stabilisce inoltre che siano a carico del privato la realizzazione della viabilità di accesso che prevede una nuova intersezione viaria di collegamento con via Giardini, del sistema di parcheggi pubblici con 22 posti auto e verde di arredo, del consolidamento della soletta del canale Cavo cerca e della sistemazione della pista ciclabile. Il sistema viario limitrofo al comparto è inoltre interessato dalla realizzazione di una rotatoria tra la via Giardini e strada San Giuliano.
“In conclusione – ha osservato Giacobazzi – si tratta di un intervento di qualità in una zona residenziale, che comporta la cessione all’Amministrazione di un’area consistente che si deciderà come utilizzare quando conosceremo il destino della Casa di lavoro Saliceta”.
IL DIBATTITO IN AULA
La delibera di adozione della variante al Poc-Rue per il Residenziale Giardini-Zodiaco e la mozione della maggioranza, che richiede un ulteriore parere alla Circoscrizione 4 sull’utilizzo dell’area destinata ad attrezzature e spazi collettivi, è stata approvata nella seduta di lunedì 24 settembre del Consiglio comunale dopo che l’Aula ha respinto una pregiudiziale presentata da Eugenia Rossi (Idv).
La consigliera ha definito “irricevibile” la mozione, “perché cita il parere positivo della Circoscrizione 4 senza riportare le motivazioni, che non ci sono state fornite nonostante il Regolamento le preveda e indichi il termine di 48 ore prima della discussione per la consegna degli atti necessari ai consiglieri”. Rossi ha precisato di non ritenere imputabile all’assessore il controllo di queste procedure, “ma ci sono state forti inefficienze da parte degli uffici preposti – ha detto – e un pessimo funzionamento della Circoscrizione, di cui ritengo responsabile il presidente e la sua maggioranza, che non ha fatto avere il parere”. Nel merito della delibera, la consigliera ha espresso perplessità “per la mancanza di contestualità tra la disposizione della variante e la decisione di ciò che verrà realizzato nello spazio che diventerà pubblico”.
Il segretario comunale Maria di Matteo ha segnalato come il parere sia stato espresso dalla Circoscrizione, nonostante non sia stato reso pubblico “forse per un disguido”, e che “l’obbligatorietà del parere riguarda la fase di approvazione, non di adozione”.
Come previsto dal Regolamento, sono seguiti un intervento a favore e uno contro la pregiudiziale, come previsto dal Regolamento. A favore si è espresso il consigliere del Pdl Michele Barcaiuolo, ribadendo come, “pur essendo stato protocollato, il parere non è stato fornito ai consiglieri che si trovano a votare una mozione che vi fa riferimento. Non ritengo opportuno proseguire”, ha aggiunto. Contro la pregiudiziale è intervenuto Federico Ricci, che ha spiegato di aver effettuato un accesso agli atti per avere copia del parere “che non era parte integrante della delibera”. Il consigliere ha sottolineato inoltre che la mozione richiede un ulteriore parere prima del momento di approvazione della variante.
Sandra Poppi di Modena5stelle-beppegrillo.it ha espresso dissenso alla variante: “Sono contraria all’ulteriore consumo di suolo e chiedo maggiori informazioni, ad esempio, sulla rotonda prevista, le cui dimensioni mi vedono perplessa. Mi sembra inoltre poca cosa ottenere una parte di area verde in cambio della costruzione di un piano in più con dieci alloggi”.
Per il Pd, Maurizio Dori ha precisato che il lavoro in Consiglio comunale “viene svolto nel pieno rispetto delle norme” e che “l’Aula non è la sede adeguata per fare accuse, ma che vanno poste osservazioni a chi è competente”. Il consigliere ha inoltre chiesto perché “si deve mettere in difficoltà il Consiglio comunale se il parere della Circoscrizione in questa fase non è vincolante”. Anche il capogruppo Paolo Trande ha sottolineato l’importanza del rispetto delle regole: “Questo Consiglio comunale non ha alcun interesse a forzare la situazione e lo dimostra il fatto che a luglio si decise di rinviare la trattazione in attesa del parere della Circoscrizione, pur non essendo vincolante. A settembre il parere è arrivato e Ricci si è attivato per averlo, in modo da presentare questa mozione. Non vedo alcun sostanziale vizio di procedimento tale da bloccare la trattazione del nostro documento”.
Nella replica, l’assessore Giacobazzi si è detto dispiaciuto dell’“errore commesso dal servizio, bisognerà essere sicuri che non succeda più. Il parere c’era, ma non era materialmente presente tra i documenti e io me ne sono accorto qui”. Nel merito della delibera l’assessore ha precisato che “le altezze di quattro piani sono nella norma, dall’altra parte della strada ci sono edifici con altezze maggiori” e ha aggiunto che “se si può parlare dell’opportunità di limitare l’uso del suolo, va ricordato però che esistono anche i diritti privati: questi imprenditori hanno partecipato a un’asta pubblica e hanno pagato allo Stato quote significative per poter realizzare l’intervento. Sarebbe strano oggi negare loro quella opportunità – ha concluso – soprattutto se in cambio c’è una contropartita per il Comune come quella descritta”.