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Ospedale Ramazzini: sisma e furti nei reparti, se ne è discusso in Consiglio comunale

L’assessore alle Politiche sociali Alberto Bellelli ha letto nel corso della prima seduta del Consiglio comunale di Carpi dopo le vacanze estive, giovedì 20 settembre, la risposta che il Direttore Generale dell’Azienda Usl di Modena Mariella Martini ha fornito ad un’interrogazione formulata nelle scorse settimane dal capogruppo della Lega nord Argio Alboresi. Alboresi chiedeva conto di quanto successo nei giorni seguenti al sisma di maggio all’ospedale Ramazzini, in particolare in merito ai diversi furti avvenuti nei reparti evacuati. “Si sono verificati molti furti negli armadietti nonostante le rassicurazioni delle autorità sanitarie che sarebbe stato in funzione un servizio di videosorveglianza – spiegava in sintesi Alboresi – Cosa si pensa di fare per risarcire i derubati, sono state visionate le videoregistrazioni per dare un nome a questi vigliacchi?”.

Il Direttore Martini ha replicato che la situazione del Ramazzini dopo il terremoto è stata particolarmente critica e che le forze dell’ordine “non sono riuscite a garantire una presenza continuativa. L’unico supporto nelle giornate post sisma è stata la presenza del servizio di vigilanza dalle 11 alle 19. L’apparecchiatura di videosorveglianza è stata rubata dal sotterraneo a 48 ore dal terremoto. Il perimetro del nosocomio è stato presidiato nel fine settimana da guardie svizzere, a cui ha fatto seguito prima la presenza delle forze dell’ordine e poi dell’esercito. Appena è stato possibile il personale ha raccolto gli effetti personali dei pazienti per renderli disponibili per il ritiro, tutto questo nel rispetto delle norme di sicurezza che impedivano l’accesso alle strutture. Concordiamo con le affermazioni fatte dal consigliere – ha detto ancora Martini – su quanto siano stati vigliacchi, squallidi e disumani gli episodi di furto avvenuti ai danni dei ricoverati, del personale e della struttura: l’Azienda si rende disponibile per supportare per quanto di propria competenza le esigenze dei cittadini interessati”.

Bellelli ha poi ricordato in conclusione come l’esercito sia rimasto a guardia dei varchi principali dell’ospedale fino al 10 settembre e come il nosocomio sia stato presidiato con turnazione dalle forze dell’ordine territoriali e dal servizio di vigilanza fornito dalle guardie giurate. “Dal primo ottobre quest’ultimo tornerà a funzionare 24 ore su 24”. Alboresi si è detto soddisfatto ma anche insoddisfatto della risposta, “visto che quanto accaduto è una situazione che dà fastidio”.

















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