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Persone scomparse: l’Associazione Penelope in Commissione Regionale

Sono ancora 1.192 le persone scomparse in Emilia-Romagna: di loro si sono perse le tracce. A livello nazionale, i dati partono dal 1974, risultano ancora da trovare 24.912 persone (37% italiani, il resto stranieri) di cui 10.319 minori (1.687 italiani e 8.632 stranieri). Nel tempo “sospeso” della ricerca, le famiglie entrano in crisi, molto spesso i componenti perdono il lavoro, hanno bisogno di aiuto psicologico, economico e anche legale. In questo percorso possono fare molto le istituzioni. Una legge quadro nazionale, dopo essere stata presentata in 3 legislature, è ora alla sua fase finale e attende, dopo aver superato il passaggio al Senato ed essere stata emendata e licenziata dalla commissione Giustizia della Camera con i voti di tutte le forze politiche. E’ quanto ha riferito Elisa Pozza Tasca, presidente dell’associazione nazionale Penelope, intervenuta oggi in una audizione promossa dalla commissione regionale Politiche per la salute e politiche sociali, presieduta da Monica Donini.

Il tema delle persone scomparse, con specifico riferimento ai minori, è oggetto di una proposta di legge presentata dalla consigliera Liana Barbati dell’Idv dal titolo “Disposizioni per prevenire e contrastare il fenomeno della scomparsa dei minori e i reati ad esso connessi”, all’esame della seconda commissione assembleare. “Nell’ambito del percorso legislativo avviato, l’incontro con chi si occupa di questo problema – ha sottolineato Donini – rappresenta un importante momento di approfondimento e confronto”. Confronto salutato con favore dalla stessa Barbati, relatrice del provvedimento, che, ha sottolineato, “intende offrire un ulteriore strumento in questa regione per contribuire ad arginare una realtà che anche in Emilia-Romagna conta numeri ragguardevoli”.

Pozza Tasca ha ricordato come da ormai 10 anni l’associazione Penelope, fondata nel 2002 da Gildo Claps, fratello di Elisa, offra il suo supporto volontario ai familiari delle persone scomparse nel difficile percorso di quello che viene definito il tempo di una “vita sospesa”, offrendosi anche come interlocutore con le istituzioni. Molto, a suo avviso, è cambiato in questi anni, nella consapevolezza di un fenomeno in passato “sconosciuto, sottovalutato e non correttamente interpretato”. Basti pensare che a differenza di quanto avviene oggi, nella stragrande maggioranza dei casi di scomparsa si parlava di allontanamento volontario, come successe appunto erroneamente per Elisa Claps. Al contrario, oggi si cerca di capire quali possono essere le vere cause della scomparsa, per indirizzare e rendere più efficaci le azioni di ricerca. Ad esempio, sono aumentati i casi di anziani over 65 che non si trovano più perché affetti da malattie quali ad esempio l’alzheimer.

A questa maggiore conoscenza e comprensione del fenomeno hanno contribuito i media. Meno le istituzioni, che faticano ad allinearsi con le richieste della società civile. Anche se – ha detto la presidente di Penelope – è risultata di grande importanza l’opera del commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, che ha assunto molte iniziative amministrative, anche a supplenza della legge mancante, come ad esempio l’istituzione della banca dati Risc (Ricerca Scomparsi), la redazione di una relazione semestrale (da cui si evincono i dati aggiornati del fenomeno) e le iniziative di collaborazione istituzionale. Per questo – ha sottolineato Pozza Tasca – è importante che venga approvata le legge nazionale, che potrebbe costituire un “’cappello’ per tutte le leggi che stanno nascendo nelle Regioni. L’intento è stare più vicino alle famiglie. Ritengo importante – ha detto – che ci sia un testo di legge da parte della Regione, che è l’istituzione più vicina al cittadino, rispetto al livello nazionale, e può quindi dare risposte immediate alle attese che si vengono a creare, colmando anche le lacune lasciate dal disegno di legge nazionale. Infine, la presidente Pozza Tasca ha espresso ammirazione per l’iniziativa legislativa della consigliera Barbati, pur tuttavia esprimendo preoccupazione sul fatto che la proposta sia focalizzata solo sui minori, che sono solo una parte degli scomparsi. Ciò che ci preoccupa – ha detto – è tutelare tutte le famiglie degli scomparsi.

All’audizione ha partecipato anche la presidente regionale di Penelope per l’Emilia-Romagna, Marisa Degli Angeli, mamma di Cristina Golinucci, scomparsa il primo settembre del 1992. Sono intervenute le consigliere Paola Marani e Rita Costi del Pd.

















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