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Terremoto, ulteriore rinvio del pagamento delle imposte: la richiesta al Governo nell’odg approvato dal Consiglio provinciale bolognese

Come stabilito dalla Conferenza dei presidenti di Gruppo e in seguito al Consiglio straordinario del 26 luglio scorso a Pieve di Cento, il Consiglio provinciale ha aperto ieri pomeriggio la discussione relativa alle “misure straordinarie da assumere per far fronte ai danni causati dal terremoto”. Dal dibattito sono scaturiti due ordini del giorno: uno proposto dalla Lega che è stato respinto ai voti e uno sottoscritto da tutti gli altri gruppi che è stato approvato con 27 voti a favore (Pd, Pdl, Fli, Udc, Idv, Pid e Misto) e 2 astenuti (Lega).

Nell’odg approvato si chiede al Governo “un ulteriore rinvio del pagamento delle imposte e/o una loro possibile rateizzazione da parte di persone, imprese, enti, ecc. che hanno subito danni dagli eventi sismici”. Inoltre si sollecita il Governo a “mantenere rapporti sistematici con le Istituzioni del territorio colpito dal sisma, al fine di avere una conoscenza costante dell’andamento degli interventi e di integrare, se necessario, con ulteriori risorse per garantire il recupero e il decoro degli edifici pubblici”.

Il documento chiede poi alla Regione Emilia-Romagna di “garantire trasparenza nella gestione delle risorse da utilizzare per gli interventi, attivando il miglior coordinamento possibile tra i vari Enti ed organismi impegnati direttamente sul territorio, garantendo il massimo aiuto alla popolazione, il ripristino degli edifici pubblici e di interesse rilevante, a partire dalle scuole fornite di un’adeguata dotazione organica dei docenti come indicato dai sindaci in occasione del Consiglio provinciale straordinario a Pieve di Cento, controllando per evitare le infiltrazioni della criminalità organizzata”.

Infine con questo documento l’Assemblea di Palazzo Malvezzi chiede alla Giunta provinciale di “sollecitare Governo e Regione affinché non cali l’attenzione sulle zone colpite dal sisma e sia garantito un reale coordinamento tra i diversi Enti impegnati sul territorio per non disperdere risorse e forze preziose, al fine di ripristinare le condizioni di vivibilità civile, economica e sociale antecedenti il grave evento sismico”.

Il documento presentato dalla Lega chiedeva tra l’altro l’istituzione di una no tax area per tutte le aree colpite dal sisma.

















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