“Ieri il segretario provinciale del Nuovo Psi Giovanni Bertoldi ha lasciato il Popolo della Libertà. Poco tempo fa il Sindaco di Sassuolo Caselli ha comunicato che non rinnoverà la tessera del PdL. Fermo restando che nessuno è indispensabile ma che tutti sono utili, è evidente a tutti che sia in corso un’emorragia di persone e dirigenti dal PdL locale. Quello che in qualsiasi partito sarebbe considerata una situazione d’allarme, nel PdL modenese e regionale viene invece accolto da un inquietante ed assordante silenzio da parte della dirigenza. Si ha addirittura l’impressione che vi sia una sorta di senso di sollievo nel fatto che esponenti che hanno mosso delle critiche, tra l’altro costruttive, lascino il partito. E’ un modo di ragionare davvero miope.
Senza arrivare a scomodare le numerose ed autorevoli prese di posizione, come ad esempio quella di Galli della Loggia sul Corriere della Sera che ha evidenziato le enormi carenze del PdL a livello nazionale, a livello locale la situazione peggiora ancor di più. L’incompatibilità delle varie anime produce un’inconsistenza politica che è sotto gli occhi di tutti.
E’ un partito ridotto a una scatola vuota composta da esponenti che non hanno motivi per stare insieme salvo il mantenimento delle posizioni acquisite. Quelle che erano solo parte delle considerazioni di coloro che non hanno partecipato al Congresso provinciale si stanno rivelando fondate nel metodo e nel merito.
Ora la reazione più sbagliata sarebbe quella di fare finta di nulla di fronte a queste defezioni. Un tirare a campare della dirigenza sarebbe un vero e proprio suicidio politico”.
Dante Mazzi, capogruppo PdL in Consiglio provinciale di Modena