Lunedì 3 settembre a Scandiano, nel corso del consueto appuntamento settimanale con il mercato, alle ore 11 la compagnia Teatrale Quinta Parete, in collaborazione con il Comune di Scandiano porterà nelle vie e nelle piazze lo spettacolo gratuito “Di mano in mano”, un progetto collaterale alla quinta ed. di Status Quo, festival teatrale: lo spettacolo sarà interpretato dalla Compagnia Chili 5 di sale teatro con Quinta Parete e in collaborazione con AUSER, Cgil, Ist. Achille Peri e i comuni coinvolti.
Il progetto nasce dal desiderio di raccontare i mestieri di una volta, per raccogliere esempi e memorie di quando il lavoro forgiava l’identità della persona. La forma pensata è quella del laboratorio gratuito e libero che staziona nella piazza del mercato. Attori contastorie coinvolgono i passanti, li invitano a sedere a fianco ad anziani lavoratori che intessono, costruiscono, intrecciano e nel mentre raccontano storie di lavoro e insegnano il mestiere. Ogni tanto un attore prende la parola e racconta con la sua capacità oratoria e affabulatoria pezzi di storie, di lavoratori, di lavori, la musica dei giovani allievi del Conservatorio Peri li accompagna e poi via di nuovo in una nuova piazza a parlar di lavoro, a incontrare gente, a riscoprire un valore personale, quello delle proprie e sole mani.
“Con questo progetto – spiega la compagnia – abbiamo voluto mettere a confronto le generazioni sul tema del lavoro, partendo dalla riscoperta di quei vecchi mestieri che ora non esistono più se non nel racconto di chi li ha fatti e vissuti. Vi invitiamo, durante le spese di mercato, a fermarvi un momento per ascoltare i Contastorie, con le musiche e il loro racconto su stoffa: vi racconteranno il mestiere di quel tale, l’abilità del talaltro e vi introdurranno in quel cantuccio del mercato dove potrete vedere ed ascoltare da vicino, finanche a toccarlo, un anziano o un’anziana ed i loro mestieri”. Tra i vari obiettivi dello spettacolo figurano l’esigenza di parlare di lavoro attraverso il lavoro di un tempo, riflettere su come una volta il lavoro creava l’identità della persona, dare voce ai racconti dei “nonni” e al contempo spazio ad un’interpretazione teatrale di materiale storico. Si tratta di un modo diverso per creare spettacolo e aggregazione attorno ad un tema sentito, mischiando le generazioni nella progettazione (anziani mestieranti, adulti attori, giovani musicisti) e attirando un pubblico misto (bambini, adulti, anziani).
