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Qualificazione SOA, Apmi Confimi Modena: “una garanzia per i committenti e per la comunità”

“A differenza di altri, noi riteniamo che la qualificazione SOA rappresenti uno strumento che contribuisce ad aumentare le garanzie per chi affida a un’impresa l’incarico di costruire, o ricostruire, la propria casa o il capannone; non pensiamo che ciò costituisca la soluzione automatica di tutti i problemi, ma lo riteniamo un elemento utile a portare chiarezza e sicurezza nel mercato dell’edilizia privata“.

Con queste parole Vitaliano Turchi, presidente del Collegio Imprenditori Edili – Aniem di Modena, interviene sul tema sollevato da CNA costruzioni, la quale contesta la previsione, contenuta nella recente ordinanza della Regione Emilia-Romagna, che impone per i lavori di importo superiore a 150.000 euro, l’obbligo per i privati di affidamento delle opere ad aziende in possesso di attestazione SOA.

“Non è da oggi che il nostro Collegio Edile – Aniem, anche attraverso Apmi Modena e ad altre sigle associative, persegue l’obiettivo di un allargamento anche al settore privato di un sistema di qualificazione analogo a quanto richiesto in ambito pubblico. L’allargamento al settore privato è un passo avanti nella giusta direzione per un maggiore e migliore monitoraggio del mercato delle costruzioni, unanimemente ritenuto un settore a rischio, in special modo in un frangente come quello del post sisma che, come autorevolmente segnalato dal ministro Cancellieri, può attirare operatori non propriamente specchiati”.

“Da questa considerazione generale – prosegue Turchi – consegue naturalmente il nostro vivo apprezzamento e appoggio per la decisione della Regione, mentre consideriamo superabile il problema legato ai lavori già iniziati da imprese prive di SOA, poiché sarà sufficiente un atto della Regione stessa che salvaguardi i contratti stipulati prima dell’emanazione dell’ordinanza, ma i nuovi lavori dovranno tener conto del vincolo”.

Argomenta ancora il presidente del Collegio Edili – Aniem : “Sono stati riportati due dati che vanno attentamente ponderati: ho letto che le imprese modenesi in possesso di idonea SOA per affrontare le varie tipologie di lavori post terremoto sono circa 500, su un totale di 11.000 imprese che operano nelle costruzioni: credo che sia sufficiente questo dato per farci riflettere sul fenomeno tutto italiano che porta alla atomizzazione di imprese che spesso non hanno struttura adeguata, che rischiano di non portare a termine la commessa, e che sono anche quelle maggiormente esposte a rischi di infiltrazioni malavitose”.

“Il modo per far fronte al nanismo che affligge molte imprese edili c’è, ed è costituito dalla possibilità di consorziarsi, magari utilizzando gli incentivi regionali per le reti di imprese.

Se si è d’accordo sulla necessità di dare garanzie al mercato, si superino dunque gli interessi di bottega e non ci si lamenti quando si alza l’asticella. Ne risulterà un beneficio per tutti: per le imprese che saranno sempre più e sempre meglio attrezzate, per i committenti, pubblici e privati, per la comunità intera che, anche in questo modo, sarà maggiormente salvaguardata rispetto a rischi di degenerazione del tessuto economico e sociale”.

“Faccio infine presente – conclude Turchi – che già il Codice Appalti, che è legge dello Stato, prevede la qualificazione SOA per le imprese che lavorano con il privato, quando la commessa prevede contributi pubblici”.
















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