Un fine settimana all’insegna dell’intrattenimento quello che propone per sabato 21 e domenica 22 luglio la rassegna Scena Solidale. In scena due artisti come Marinella Manicardi e Vito con due monologhi.
Luana, la protagonista del monologo, è una magliaia della Bassa Padana, tra Carpi e la nebbia, che racconta il suo lavoro e la storia che questo nasconde. Magliaie, camiciaie, mondine, ambulanti, contadine, ma anche costruttrici di mattoni, di ceste, di sporte, di sedie, di fiori di carta e di plastica, di scatole, di sopra-scarpe, di reti mimetiche militari e di buste per la pasta e lo zampone. Un monologo di quotidiana semplicità nato grazie alla scoperta di un archivio di foto in bianco e nero trovate al museo etnografico di Carpi. «Raccontare a teatro – secondo l’attrice – negli ultimi anni è diventato un genere: il teatro di narrazione. Pericoloso e scomodo infilarsi in un genere, ci si trova subito inquadrati da regole, divieti, obblighi. Ma forse no: il genere può anche rappresentare una sfida, un ordine da sovvertire, un confine da slabbrare».
Una storia tutta al femminile che nasce dai racconti delle protagoniste di quel vero e proprio miracolo economico alle soglie della modernità che fu il lavoro nelle piccole imprese di maglieria. Storie semplici, piene di umanità, fatte di piccoli e grandi rivoluzioni, di drammi quotidiani, di coraggio e determinazione.
Vito è protagonista di un nuovo spettacolo comico-musicale scritto da Francesco Freyrie e diretto da Daniele Sala. Lo affianca in scena il “Concerto a fiato L’Usignolo”, ensemble musicale che ha recuperato un genere con radici antiche, quando i balli delle feste popolari, sui ritmi incalzanti di valzer, mazurche e polche, erano accompagnati da soli strumenti a fiato.
I due “babbi” sono Alfio Canè, il babbo dello sposo originario di Modica ma trapiantato a Bologna, e Gianca Bottazzi, emiliano doc e babbo della sposa. La festa di matrimonio è un disastro: un’esplosione di cazzotti più che di gioia. La verità è che i due babbi sono vittime di un pregiudizio: l’eterno braccio di ferro tra Nord e Sud. E sono talmente contrari al matrimonio da non incontrarsi mai… anche perché sono tutti interpretati da Vito, così come gli altri personaggi di questo strampalato matrimonio, a parte, si intende, i musicisti dell’Usignolo.
Ingresso libero. Informazioni Emilia Romagna Teatro Fondazione 0592136011