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Pd, Idv e Udc uniti su cittadinanza e voto agli immigrati

Riconoscimento della cittadinanza ai bambini nati e cresciuti in Italia e voto amministrativo a chi vi risiede regolarmente da almeno cinque anni: è stato approvato unanimemente, col voto favorevole del Pd, Idv e Udc, l’ordine del giorno discusso nel Consiglio provinciale di ieri, a Modena, per sostenere l’iter legislativo delle due proposte di legge promulgate dalla campagna nazionale “L’Italia sono anch’io”.

Si discute da tempo l’attuazione di una riforma sulla cittadinanza e sulla partecipazione politica, dopo la consegna, lo scorso 6 marzo 2012, a Montecitorio, delle firme a sostegno delle due proposte di legge di iniziativa popolare, intavolate dal comitato “L’Italia sono anch’io”: il fine è garantire il riconoscimento del diritto di cittadinanza a chi, figlio di immigrati, è nato e cresciuto sul suolo italiano, e il diritto di voto a chi lavora e risiede regolarmente, da almeno 5 anni, nel nostro Paese, indipendentemente dallo status di cittadino italiano. «Sono aspetti imprescindibili del vivere civile – ha dichiarato Elena Gazzotti, consigliere provinciale Pd e responsabile del Forum Immigrazione – che desideriamo promulgare con una riforma sul tema dello “ius soli” e del diritto di voto. Basti pensare che, solo a Modena, le firme raccolte insieme a 40 associazioni, singoli cittadini, reti associative e del privato sociale, e almeno 18 enti locali, sono state complessivamente 3.585 per la proposta di legge sul diritto di cittadinanza e 3.579 per quella sul diritto di voto amministrativo. È dunque tempo – continua Gazzotti – che il Parlamento ascolti ed accolga queste istanze, le cui motivazioni fondanti, sostenute dal Pd, in particolare a tutela dei riconoscimenti civili per i nati da famiglie di cittadini immigrati, sono state unanimemente benaccolte anche da Idv ed Udc, con il loro voto favorevole in Consiglio provinciale per la tempestiva attivazione dei nostri parlamentari a sostegno del già avviato percorso legislativo e l’opportuno ottenimento di una riforma effettiva».

















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