Una “metamorfosi virtuosa” basata su tre parole: Yes we coop. E’ questa Unieco che guarda con coraggio oltre la crisi. Più che analizzare i dati del bilancio 2011 (ancora ampiamente positivi) i soci del gruppo cooperativo multibusiness di Reggio Emilia (costruzioni, ambiente, lavori ferroviari, materiali da costruzione) utilizzeranno l’assemblea di bilancio in programma oggi (22 giugno) a Bologna per “parlare di futuro”.
Yes perché “è possibile”, un segnale di fiducia, we perché Unieco crescerà come soggetto plurale nell’ottica del Grande Gruppo Cooperativo aperto alle sinergie con imprese che condividono storia, valori e obiettivi di crescita, coop perché la forma cooperativa rimane la scelta di campo irrinunciabile.
“Si consolida il percorso di collaborazione con CMB, ed è in fase di definizione un piano di lavoro biennale che mira a mettere in rete le rispettive potenzialità, a creare sempre più forti sinergie partendo dai risultati positivi raggiunti dal Consorzio Stabile Eureca (Unieco + CMB Carpi + CLF Bologna) e che si sta misurando con grandi opere come il passante dell’Alta Velocità ferroviaria a Genova e la viabilità d’acceso all’Expo 2015 a Milano, la BreBeMi e la nuova tangenziale esterna TEM”.
UNIECO ha appena sottoscritto l’aumento di capitale lanciato da Autostrade Lombarde (che controlla BreBeMi e ha quote di TEM, la tangenziale est esterna di Milano e Autostrade Bergamasche). Unieco si colloca tra i principali azionisti assieme a Intesa Sanpaolo, Satap e Pizzarotti di Parma.
I driver, le linee di crescita, sono e saranno sempre maggiormente l’internazionalizzazione e la specializzazione partendo da una massa critica più consistente, quindi da maggiori possibilità di penetrazione sui nuovi mercati e di “tenuta” sul mercato italiano per rimanere tra i protagonisti. Unieco e le sue società sono attualmente al lavoro in Algeria, Venezuela, Marocco e nell’area dei Balcani con risultati che pur in fase di start up delle attività sono positivi.
“Sarà l’eccellenza la chiave per aprire la porta del futuro e solo sviluppando specializzazioni si può puntare all’eccellenza. Anche il dramma del terremoto che stiamo vivendo in Emilia ci deve aiutare a ripensare i nostri modelli di sviluppo. Unieco è sensibile a queste tematiche e si impegnerà in questa direzione”.
La crisi c’è e ogni giorno anche imprese come Unieco la toccano con mano: “I provvedimenti annunciati dal Governo – commenta Casoli – andranno valutati quanto saranno realmente efficaci. Il Decreto Sviluppo è certamente un segnale ma da solo non basterà”.
La reazione alla crisi. “Nessun investimento funzionale allo sviluppo delle attività del gruppo Unieco si è fermato nel corso del 2011 e la scelta è confermata anche per il 2012”. Parte da questo impegno la valutazione sul 2012 e sul 2013 che Mauro Casoli, presidente di Unieco, sottoporrà oggi ai soci. Molte scelte sono state fatte e i principali percorsi di adattamento al nuovo scenario di mercato sono in corso: ”Abbiamo unito in un’unica divisione le nostre attività nelle costruzioni per avere una più efficace operatività, abbiamo investito e continueremo a farlo nelle attività legate all’ambiente per rimanere tra i protagonisti in questa area di business. Nel settore ferroviario lo sviluppo sull’estero è entrato nel vivo e la tenuta della leadership in Italia rimane fondamentale.
L’alleanza commerciale stretta dalla divisione materiali da costruzione Laterizi &Co con il gruppo francese Terreal è un segnale importante che conferma la volontà di rimanere nel settore con nuove soluzioni e nuovi prodotti”.
L’area Persone e Organizzazione e l’area Amministrazione e Finanza hanno contribuito a dare la massima efficienza alla gestione delle attività di Unieco recuperando la marginalità che oggi si rivela essenziale.
“Le persone e il lavoro al centro” Unieco nel 2011 ha confermato i livelli occupazionali 2010: 1502 dipendenti nella capogruppo (628) e nelle società collegate. “Abbiamo difeso la consistenza complessiva della nostra forza lavoro – spiega Mauro Casoli – ma difendendo al contempo le opportunità di carriera (con oltre 10mila ore di formazione a tutti i livelli) e difendendo la qualità del lavoro: a tempo indeterminato e con un ricorso agli ammortizzatori sociali percentualmente irrilevante. Dopo molti anni di crescita dei nostri livelli di occupazione c’è stato un rallentamento, ma abbiamo comunque inserito profili professionali caratterizzati da alta specializzazione e orientati verso le attività all’estero in tutte le divisioni operative”.
“I NUMERI 2011” Il fatturato consolidato del gruppo Unieco (la capogruppo e una trentina di società controllate attive nelle aree costruzioni, ambiente, lavori ferroviari e materiali da costruzione) nel 2011 è stato di 652,3 milioni di euro (705 milioni nel 2010). La previsione 2012 è attestata a 680 milioni di euro. “Il budget 2012 – commenta il presidente di Unieco Mauro Casoli – è attualmente in fase di verifica alla luce del perdurare di una crisi generalizzata nei settori dove operiamo. I primi sei mesi dell’anno infatti hanno visto un progressivo rallentamento sia dei lavori avviati in relazione alla disponibilità di finanziamenti che delle acquisizioni di nuovi lavori. Lavoriamo per cogliere ogni opportunità che si prospetterà in Italia e all’estero nel secondo semestre dell’anno”. Rimane solido l’assetto patrimoniale: 302 milioni il patrimonio netto consolidato. Il rapporto debt / equity , nonostante la congiuntura negativa e la crescente difficoltà nella riscossione dei crediti, garantisce a Unieco un buon rating nei rapporti con le banche. “Il sentimento che si respira nei confronti delle società che operano nel settore delle costruzioni e immobiliare – precisa Casoli – non è positivo e questo certamente non aiuta”.
La capogruppo Unieco società cooperativa conferma il posizionamento tra i 10 più importanti general contractor italiani con un montelavori 2011 di 495 milioni di euro contro i 545 del 2010. L’utile netto è sceso da 12,7 milioni del 2011 a 7,6 milioni di euro. “Visto lo scenario dove operiamo – commenta Casoli – pur in rallentamento rispetto agli ultimi anni è comunque un risultato importante sia come montelavori che come redditività. Il portafoglio lavori acquisiti di Unieco supera 1,5 miliardi di euro e garantisce anche per i prossimi anni un posizionamento rilevante. “Ma fatichiamo sempre di più a ricostruire il portafoglio lavori – precisa Casoli – sia in termini di consistenza che di marginalità”.
L’ASSEMBLEA Il tema centrale rimane lo sguardo oltre la crisi: “I numeri del bilancio che sottoporremo ai soci, insieme al 13° Bilancio Sociale – conclude Mauro Casoli – non sono già più attuali, i mutamenti di scenario che viviamo sono rapidissimi. Il nostro lavoro è tutto orientato al futuro e all’impegno di passare alle nuove generazioni un patrimonio imprenditoriale che ha superato molte crisi, visto che Unieco si prepara a girare la boa dei primi 110 anni di vita con lo sguardo rivolto al grande mercato internazionale in un anno, il 2012, che l’ONU ha voluto dedicare alla cooperazione, che rimane una forma d’impresa viva e vitale in tutto il mondo”.
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UNIECO è una società cooperativa multibusiness attiva dal 1904 con sede centrale a Reggio Emilia, articolata su 4 divisioni (Costruzioni, Laterizi, Ambiente e Ferroviario) e due direzioni centrali (Amministrazione e Finanza, Personale e Organizzazione) e si posiziona stabilmente tra i primi 10 general contractor italiani. Attiva su tutto il territorio nazionale e presente anche all’estero.
Il fatturato consolidato 2011 si attesta a 652 milioni. Il budget 2012 è fissato a 680 milioni. Il patrimonio netto consolidato è di 302 milioni di euro. Gli occupati sono oltre 1.500. Il presidente è Mauro Casoli.