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L’acqua, la sinergia e un nuovo metodo per un Appennino vivo

Obiettivo la “rigenerazione territoriale”, mettendo al centro l’uomo assieme alle opere. Cento anni fa, il Consorzio di Bonifica, iniziava ad operare in Appennino ora si affaccia al nuovo millennio proponendo una speciale e specifica manutenzione di un luogo che è parte della storia del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale. Come? In sinergia con gli altri enti.

“Ecco il singolare progetto che proponiamo con tre grandi chiavi di lettura– spiega Marino Zani presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale –. Partendo dalla memoria (con interviste a personaggi) del luogo, il nostro intento è quello di ‘manuntenerlo’ vivo attorno al tema dell’acqua e in collaborazione con gli enti. Riteniamo che sia un progetto ‘tipo’ replicabile, in tempi anche di ristrettezze economiche, in altri ‘cantieri’ d’Appennino”.

Questo lo spirito di “In Val Dolo la montagna è inCantata”, la prima tappa di Camminare nel paesaggio della comunità, un progetto ideato dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, in collaborazione con gli attori sociali delle comunità di Civago e dell’alta Val Dolo, della Pro loco di Civago e della Cooperativa “Alti Monti”. E’ stato presentato questa mattina a Civago alla presenza degli studenti dell’Istituto comprensivo di Villa Minozzo.

“L’iniziativa – spiega Angela Tincani, progettista – prenderà il via dal 28 luglio al 5 agosto e propone un vasto programma di apprendimento e riconoscimento di un territorio ricco quanto affascinante, nella sua cultura e nella sua morfologia, servito dalla Bonifica fin dagli anni ’50 del XX secolo. Dopo la presentazione di sabato 28 luglio a Civago, alle 17, in piazza Umberto Monti, si susseguiranno diverse “letture del territorio” con immagini, visite guidate e un’ampia documentazione che ‘salirà direttamente dalla sede del Consorzio di Bonifica”.

“Ma il cuore del progetto – prosegue la Tincani – saranno le nuove strategie per la vitalità del comprensorio: se ne parlerà venerdì 3 agosto con la tavola rotonda ‘Civago 1954… 2013: proposizioni per un futuro sostenibile’ e, prima ancora (lunedì 30 luglio), se ne offre un esempio con l’avviamento di un primo “cantiere scuola” promosso dal Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale con obiettivo di sistemare un percorso stradale a valenza storica in ambito forestale ed un rio di acque superficiali secondo le modalità di artigiani muratori e piciarìn della montagna”.

Perché Civago e la Val Dolo per questo primo esempio? Perché fu qui che, negli anni postbellici, che la Bonifica Parmigiana- Moglia lavorò per promuovere il più grande invaso dell’Appennino, la diga di Gazzano. Tra gli anni ’50 e ’60 la bonificazione Tresinaro Secchia curò inoltre la nascita dei primi acquedotti rurali. Le piccole bonifiche poi, riunitesi nel Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, continuarono a rendere quei luoghi sempre più accessibili, sostenendo nell’intera montagna i nuovi bisogni delle comunità locali: insieme agli acquedotti, le strade, le chiese, gli asili d’infanzia.

“Un’esplorazione geostorica – afferma lo storico Antonio Canovi – che vuole coinvolgere soprattutto i giovani e raccontare il territorio della Val Dolo con le azioni di un Consorzio che ha lavorato e continua ad agire nel rispetto di questi luoghi. Non è casuale che l’archivio storico del nostro Consorzio, tra immagini, documenti e letture, dimostri quanto la Bonifica sia stata necessaria per una manutenzione regolare e premurosa dei territori della Val Dolo e riteniamo che eventi di respiro culturale come questo siano ottimi veicoli di conoscenza dei luoghi intorno a noi”.

















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