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Apmi Modena incontra a Finale Emilia le aziende colpite dal sisma e quelle che hanno offerto solidarietà

Tanta solidarietà e coesione sono emerse dall’incontro con gli imprenditori a Finale Emilia, organizzato da Apmi Modena, nell’ambito del progetto “Modena Meccanica”. Scopo dell’iniziativa, mettere in rete le aziende che hanno subito danni e hanno necessità di riprendere la produzione e quelle che invece hanno scelto di mettere a disposizione spazi o attrezzature, presentare i progetti attivati dopo il sisma, raccogliere esperienze, bisogni ed esigenze specifiche, rendere disponibili i propri i tecnici per consulenze e interventi gratuiti. L’incontro ha rappresentato l’occasione per l’associazione anche di presentare l’apertura di una postazione nella “zona rossa” per offrire un punto di riferimento qualificato e gratuito vicino alle imprese in difficoltà (aperto agli associati e non); si tratta di un prefabbricato allestito nell’area del Comune di Medolla, lungo la Statale 12, in via Canaletto in prossimità del civico 13. Offre assistenza sia tecnico-strutturale, con i funzionari del Consorzio stabile Coseam Italia spa, quelli di En.a.si (la società di Apmi che si occupa di energia, ambiente e sicurezza) e ingegneri strutturisti sia dal punto di vista economico finanziario.

Gli imprenditori hanno partecipato numerosi e attenti all’incontro di Finale condividendo problematiche e possibili soluzioni; diverse le questioni sollevate, soprattutto in relazione all’ancora nebulosa norma sull’agibilità. Dalle loro testimonianze emerge una condivisione di scelte con i dipendenti, una nuova organizzazione del lavoro e degli orari per consentire di produrre e al contempo di procedere con la messa a norma sismica; in numerosi casi si lavora all’aperto o in tensostruttura, con sacrifici e costi aggiuntivi, per dare continuità alle produzioni che non si possono fermare per non perdere i clienti.

“Tra i nostri intenti c’è quello di mettere in rete le aziende – ha detto il direttore dell’associazione Massimo Fogliani – capire se c’è la possibilità di attuare una delocalizzazione temporanea non solo attraverso i canali istituzionali, ma anche passando per la disponibilità di numerosi imprenditori che dispongono di spazi vuoti. Credo che le istituzioni centrali debbano dare agli imprenditori sicurezze, a partire da un quadro normativo definito. È importante, per glienti locali e per noi associazioni, fare sistema e dare segnali univoci al parlamento”.

Una notazione importante, condivisa dai presenti, e ripresa anche dal sindaco di Finale Emilia Fernando Ferioli, riguarda la fiscalità agevolata, che non può limitarsi a un periodo di pochi mesi, bensì deve costituire uno degli strumenti principali per dare alle imprese la possibilità di impegnarsi nella ricostruzione. Altrettanto chiaro e forte è stato il messaggio delle imprese che non vogliono sentirsiulteriormente “tagliate fuori” dai flussi commerciali a causa del terremoto, sottolineando perciò la necessità imprescindibile delle infrastrutture per le quali sono già state stanziate risorse.

Graziella Belotti, vice presidente di Unionmeccanica e organizzatrice del progetto “Modena Meccanica” ha presentato in breve le iniziative messe in campo dall’associazione tra cui l’attivazione del conto corrente di raccolta fondi per le imprese danneggiate che sarannogestiti e assegnati direttamente dalla Giunta di presidenza.

Enrico Malagoli, del Consiglio direttivo di Apmi Modena, ha presentato la propria esperienza di solidarietà, raccontando come l’impresa di cui egli è cotitolare, la Malagoli Aldebrando srl, ha messo a disposizione di Miba srl, impresa di Cavezzo le cui strutture sono state danneggiate dal sisma, uno spazio del proprio capannone a titolo gratuito “Credo sia fondamentale – ha spiegato – resistere nel territorio, cercare di tenere in loco le risorse il più possibile; dobbiamo fare presto, ci sono produzioni che non si possono fermare”.

Segno ulteriore di aggregazione, la presenza all’incontro di Finale Emilia del direttore di Apindustria Verona, Luciano Veronesi, che ha rappresentato la vicinanza e soprattutto la disponibilità a intervenire a titolo gratuito dove serva l’aiuto dell’associazione da lui rappresentata. Si è trattato di un ulteriore conferma dell’unità fra le associazioni territoriali che hanno dato vita a Confimi, la Confederazione nazionale delle Industrie Manifatturiere Italiane, di cui Modena e Verona sono fondatrici insieme a Bergamo e Vicenza.

















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