Verrà reperita con un bando la una nuova sede in città per il Moi (Mercato ortofrutticolo all’ingrosso). Lo ha stabilito il Consiglio comunale lunedì 18 giugno approvando la delibera che punta a lanciare il bando e prevede anche la selezione degli operatori. Il documento ha ottenuto il voto favorevole del Pd e l’astensione di Sinistra per Modena; si sono espressi contro Pdl, Idv e Modenacinquestelle.it.
Prima di discutere la delibera, l’Aula ha respinto una richiesta di pregiudiziale e una di sospensiva presentate dal capogruppo del Pdl Adolfo Morandi. Il Consiglio ha bocciato anche l’ordine del giorno presentato in corso di seduta da Pdl e Mpa che invitava il sindaco “a implementare un tavolo di confronto con le associazioni e gli operatori per la gestione del Moi, ad attivarsi presso l’Unione europea per usufruire dei finanziamenti comunitari e a consentire la permanenza degli operatori nell’attuale sede fino al 31 dicembre 2013”. A favore della mozione hanno votato Pdl, Idv e Modenacinquestelle.it, si è espresso contro il Pd, astenuta Sinistra per Modena.
Per quanto riguarda la delibera, essa concede alcune deroghe finalizzate a consentire l’insediamento eventuale del mercato anche in zona industriale, con l’obiettivo di facilitare, sia dal punto di vista urbanistico sia da quello economico, il reperimento in tempi ragionevoli di una sistemazione consona per le attività che vi operano con le stesse funzioni oggi svolte in via del Mercato. La concessione è scaduta da ormai 4 anni, e lo spostamento delle attività dall’attuale sede è annunciato da oltre sei anni per consentire la trasformazione residenziale dell’area “Comparto bestiame” approvata con delibera nel 2004 e con successiva variante, sempre con delibera, del 2010. Le proroghe concesse scadranno il 31 dicembre di quest’anno e i tre operatori che hanno in gestione attualmente il mercato non hanno fornito al Comune nessuna proposta alternativa di insediamento e hanno rifiutato tutte quelle proposte dal Comune.
Il Comune di Modena intende, per questo, lanciare un bando per mantenere in città il mercato ortofrutticolo all’ingrosso in immobili già costruiti. Lo ha spiegato Daniele Sitta, assessore comunale allo Sviluppo economico, illustrando il documento. L’assessore ha sottolineato che il bando è stato presentato e discusso con le associazioni di categoria del commercio, prima di essere sottoposto all’approvazione del Consiglio comunale e che esso arriva dopo una precedente ricerca di soluzioni e in conseguenza alla mancanza di una soluzione condivisa tra Comune e gli attuali grossisti.
“L’Amministrazione – ricorda Sitta – ha messo in campo negli ultimi anni ogni possibile azione per trovare, in accordo gli attuali operatori grossisti, una soluzione alternativa per il mantenimento della funzione di mercato all’ingrosso di ortofrutta (Moi) nel nostro Comune. Numerose e concrete sono state le soluzioni proposte a partire dall’offerta a titolo gratuito di un terreno in diritto di superficie ai Torrazzi, sul quale il Consorzio attività produttive ha redatto un progetto preliminare specifico, fino all’individuazione, sempre da parte degli uffici comunali, di immobili privati già costruiti in via delle Suore e in via Ghandi”.
“Le ipotesi progettuali – spiega Sitta – presupponevano un investimento anche da parte degli attuali grossisti, trattandosi di attività privata che si svolge a prezzi di mercato, senza convenzionamenti e senza nessuna possibilità di intervento da parte dell’Amministrazione comunale. Si tratta, quindi, di imprese economiche private che non hanno titolo per chiedere all’Amministrazione di poter svolgere attività senza contribuire all’affitto della sede in cui operano, e la sede che attualmente hanno in concessione, a condizioni particolarmente vantaggiose, prevede da anni un nuovo progetto per la città”.
IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE
Per le opposizioni la delibera mette a rischio l’esistenza del mercato ortofrutticolo
Una discussione di tre ore ha preceduto l’approvazione da parte del Consiglio comunale di lunedì 18 giugno della delibera che stabilisce di reperire con un bando la nuova sede per il Mercato ortofrutticolo all’ingrosso. A favore il Pd, astenuta Sinistra per Modena; si sono espressi contro Pdl, Idv e Modenacinquestelle.it.
Prima del dibattito, l’Aula ha respinto la richiesta di pregiudiziale del capogruppo del Pdl Adolfo Morandi per far ritirare la delibera che prevede “un progetto completamente affidato ai privati con il rischio di arrivare alla chiusura del Moi, mentre il mercato svolge un importante funzione pubblica”. Contro la richiesta è intervenuto Stefano Prampolini del Pd per il quale “la scelta di non prendere decisioni è la peggiore in assoluto, poiché la vicenda dura da quattro anni, da quando è scaduta la concessione decennale, con proroghe annuali che non danno garanzie sul futuro del Moi”. Morandi ha poi presentato una richiesta di sospensiva, ugualmente respinta, a favore della quale ha parlato Davide Turrini (Udc) che ha sottolineato la convergenza tra gruppo consiliare del Pdl, operatori del mercato e Confesercenti. Contrario il capogruppo del Pd Paolo Trande: “Stiamo discutendo della questione da anni e spostare la decisione di alcune settimane non ne cambierà i termini”.
Aprendo il dibattito, Stefano Barberini di Lega nord ha affermato che “anche se da tempo se ne parla, evidentemente non c’è alcuna soddisfazione per l’esito della discussione”. Per il Pdl, Olga Vecchi ha osservato che contro lo spostamento del Moi sono state raccolte 4 mila firme e ha parlato di un servizio importante per numero di clienti e produttori agricoli: “Per questo occorre lavorare con maggiore volontà politica”. Sandro Bellei ha ricordato come i mercati siano costruiti in centro o nelle prossimità per facilitarne l’accesso, si è detto contrario “allo smantellamento di un’attività a funzione sociale per far posto ad abitazioni: il mercato resti dove si trova, magari incentivando le iniziative per gli esercenti”. Ad Andrea Galli il dibattito in corso ha ricordato “quello che anni fa precedette la chiusura del mercato bestiame, poiché cessare un’attività senza aver pronta una soluzione diversa è molto rischioso”. Il consigliere si è quindi rivolto agli operatori del mercato affinché sfruttino questi mesi per trovare una struttura alternativa: “Sarebbe un’importante occasione per crescere”. Secondo Gian Carlo Pellacani “l’unitarietà del luogo e della categoria commerciale sono la ricchezza del Moi, ma il bando non va nella direzione di preservarle: comprendiamo le ragioni del trasferimento, ma le soluzioni sono talmente aperte che non si sa quali siano e potrebbero portare alla frammentazione del mercato”. Per Michele Barcaiuolo “l’Amministrazione non è riuscita a salvaguardare il servizio ai cittadini, i posti di lavoro e l’attività degli imprenditori”. E parlando “della possibilità di agevolazioni per consentire ai grossisti di proseguire l’attività”, ha invitato a elaborare un bando “che tenga conto di chi da anni investe nel mercato”. Luigia Santoro ha affermato “che se il Comune scegliesse di non incentivare l’imprenditoria privata, dovrebbe farlo anche per altri settori, in modo che “qualsiasi attività si autosostenga senza gravare sulle spalle dei cittadini”. Per Adolfo Morandi l’Amministrazione “sta rischiando di buttare a mare il Moi senza aver ascoltato le associazioni di categoria. Ci sono – ha aggiunto – mercati ortofrutticoli a gestione mista, dove operatori e commercianti hanno una partecipazione assieme all’ente locale. Gli imprenditori del Moi, che pagano un canone d’affitto, potrebbe anche continuare a utilizzare per qualche anno la struttura che funziona ed è logisticamente ben servita”.
Da Sergio Celloni (Mpa), che si è dichiarato contrario alla delibera, è giunto l’invito a creare le condizioni “per la nascita di un mercato ortofrutticolo importante, in modo da non perdere il treno come è già accaduto in altri settori, poiché per agevolare il commercio non basta fornire contenitori, ma ci vogliono condizioni strutturali, logistiche e amministrazioni attente”.
Eugenia Rossi (Idv) ha parlato “di un pasticcio prolungato con deroghe e soluzioni posticce”, sottolineando come ciò che meno le piace della delibera siano le deroghe. “Inoltre, prima occorre individuare il luogo, che potrebbe anche essere una zona F, e poi fare il bando”, ha affermato. Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it), ha portato in Aula la petizione contro la chiusura del Moi, evidenziando un passo “in cui si accusa l’Amministrazione comunale di favoritismo nei confronti della grande distribuzione” e ha poi aggiunto che il bando è aperto a tutti, mentre per il consigliere occorrerebbe favorire gli attuali operatori.
SITTA: “COLLABORIAMO PER UNA SOLUZIONE”
Per il Pd il bando è un’opportunità per gli operatori del mercato ortofrutticolo
Favorevoli alla delibera per il reperimento di una nuova sede per il mercato ortofrutticolo di Modena i consiglieri del Pd. Maurizio Dori ha sostenuto che “fino a oggi gli imprenditori del Moi hanno operato in condizioni favorevoli, ma non è più possibile sostenere con risorse pubbliche un’attività privata. Il bando spinge gli operatori ad associarsi per partecipare alla costruzione del loro futuro”. Per Stefano Prampolini “il mercato è arrivato a un bivio: o si rilancerà o chiuderà i battenti, tutto dipende dalla capacità degli operatori di approfittare dell’opportunità offerta dal bando che mantiene anche la possibilità di vendere al dettaglio. La soluzione non è gradita ai grossisti perché chiede loro di credere nell’attività facendo investimenti”. Cinzia Cornia ha osservato che “qualcuno sta lucrando da diversi anni, visto che gli operatori del mercato che manifestano in Consiglio sono tutti precari”. E Paolo Trande ha parlato di un bando “congegnato in modo tale da tutelare i posti di lavoro e l’attività di chi è attualmente impegnato al Moi”.
Federico Ricci (Sinistra per Modena) che ha detto di aver votato la richiesta di sospensiva “perché favorevole a una proroga alla decisione finale”, ha riconosciuto “il lungo lavoro compiuto dall’Amministrazione” e sollevato “un rilievo rispetto al processo decisionale, al di là del contenuto della delibera, per cui – ha concluso motivando l’astensione dal voto – manterremo la nostra vigilanza rispetto alle delibere di questa Giunta”.
Concludendo, l’assessore allo Sviluppo economico e lavoro Daniele Sitta ha ribadito “di aver sottoposto il bando alle associazioni di categoria, che lo hanno condiviso, a eccezione di Confesercenti”. E ha aggiunto: “Siamo disponibili a collaborare, a patto che ci sia la volontà di andare avanti per trovare una soluzione. Entro il 31 dicembre occorre che la questione sia decisa, ma se servisse un po’ di tempo per renderla operativa, non sarebbe un problema. L’unico rischio è che nessuno si presenti al bando, ma è un’ipotesi improbabile considerato che non abbiamo posto alcun vincolo: la struttura può essere in affitto o proprietà e trovarsi anche in area industriale dove i prezzi sono più accessibili; abbiamo applicato tutte le agevolazioni di cui già beneficiavano gli operatori del Moi con l’unico vincolo di inserire anche i produttori agricoli. Tutto quello che si poteva fare è stato fatto, non sarebbe però giusto utilizzare soldi pubblici per un mercato gestito in condizioni private, aiuti normativi invece sì. É interesse del Comune che il mercato rimanga unito e i criteri del bando premiano l’unità”.