Il mondo è profondamente cambiato, la situazione economica è cambiata, il territorio è stato purtroppo colpito da un disastroso terremoto. Il bilancio definitivo dei danni non è ancora noto, ma di certo la distruzione di fabbricati civili, produttivi, artistici, rischierà di mettere in ginocchio un’economia già fortemente in crisi, oltre che a una grave perdita di identità.
Nulla però pare scalfire la determinazione del mondo imprenditoriali ceramico e di gran parte della politica che continuano ad invocare la realizzazione di progetti infrastrutturali vecchi di oltre 30 anni, come necessità per il rilancio economico, come emerso dal convegno a invito organizzato da Confindustria Ceramica, mercoledì 13 giugno a Sassuolo.
E’ il caso della bretella Campogalliano Sassuolo che, come è noto, altro non è che un doppione della superstrada Modena Sassuolo già esistente a distanza di alcuni chilometri.
Una infrastruttura palesemente inutile in quanto il traffico di mezzi pesanti (sia attuale che futuro) sono supportati senza problemi dalla esistente superstrada Modena Sassuolo.
Una nuova ed inutile autostrada che però è devastante per il territorio e l’ambiente, perchè impatterà pesantemente con la fascia fluviale del Secchia, con aree protette importantissime dal punto di vista naturalistico, con aree sensibili come i pozzi acquedottistici di Marzaglia, con preziose aree agricole.
La bretella costerà ben 506 milioni di Euro, di cui oltre 234 milioni di Euro saranno a carico dello stato, mentre i rimanenti saranno reperiti attraverso la “finanza di progetto”, un termine elegante per dire che saranno ripagati attraverso l’aumento dei pedaggi autostradali per coloro che utilizzeranno il casello di Modena nord.
Il tutto per consentire un risparmio di tempo inferiore ai 10 minuti rispetto ad oggi, su viaggi spesso lunghissimi. Ne vale la pena ? E’ questo che darà competitività alla nostra economia?
Da anni sosteniamo che queste risorse economiche dovrebbero essere investite per migliorare la logistica interna al comprensorio ceramico (che è il vero problema, che rimarrà irrisolto) e spostare su ferrovia gran parte del traffico merci, che dovrebbe arrivare fino a Dinazzano.
Ora più che mai, di fronte al sisma che ha duramente colpito la nostra provincia con conseguenze devastanti anche sul comparto produttivo già in crisi, siamo convinti che sia indispensabile una attenta riflessione su quali debbano essere le priorità di investimento economico.
Il bando per la progettazione esecutiva e la realizzazione della bretella, che è tra l’altro oggetto di un esposto di Legambiente all’Autority dei Lavori Pubblici, non è ancora stato aggiudicato ed ANAS ha quindi ancora la piena facoltà di non aggiudicarlo.
Gli amministratori regionali e provinciali, anziché rassicurare sul fatto che “la bretella andrà avanti”, dovrebbero impegnarsi per dirottare anche queste risorse (234 milioni di euro) verso interventi più urgenti e prioritari: finite le prime fasi dell’emergenza ed aiutata la popolazione colpita dal sisma a rientrare nelle proprie case, si costituisca un tavolo permanente che dirotti tutti i finanziamenti per inutili grandi infrastrutture, sulla messa in sicurezza del patrimonio pubblico, senza tralasciare gli edifici industriali, che sono stati i principali responsabili delle vittime in questo sisma. Senza peraltro dimenticare che anche la messa in sicurezza del territorio dagli eventi naturali come alluvioni e frane deve essere argomento centrale per i piani di investimento. Riteniamo che questo tipo di investimenti porteranno maggiori benefici sul tessuto produttivo e sul mantenimento dell’occupazione.
A nulla servono le infrastrutture se non viene garantita la sicurezza delle abitazioni e dei luoghi di lavoro.
Qualcuno avrà la serietà di porsi questo tema ? E ancora, qualcuno si prenderà l’impegno a confrontarsi su questi temi anche con la cittadinanza, invece che continuare a raccontarsela nelle “segrete stanze” solamente con una parte dei portatori di interesse?
(Circolo Legambiente “Chico Mendes” – Formigine, Circolo Legambiente “Angelo Vassallo” – Modena)