La notizia, proposta in diretta dal Procuratore della Direzione Regionale Antimafia Roberto Alfonso, strappa l’applauso nonostante il clima poco esaltante per il tema in sé e l’eco persistente dei danni del terremoto. Oggi viene attivata a Bologna la sede della DIA-Direzione Investigativa Antimafia per l’Emilia Romagna.
E’ un risultato notevole, da tempo sollecitato, che traduce in fatti concreti l’impegno del Ministro Cancellieri e i cui tempi sono stati indubbiamente accelerati in questa fase drammatica che si è aperta nei nostri territori.
Nel senso che l’attivazione rapida della DIA c’entra col post-terremoto.
E’ infatti necessario un urgente adeguamento di comportamenti e di norme da parte di Enti pubblici ed imprese. Mentre il terremoto ancora agisce e si apprestano misure per la prevenzione e la ricostruzione, il quadro dei danni subiti e dei lavori necessari si allarga e si presenta nella sua enorme dimensione, anche economica.
Il Procuratore della DDA, la Presidenza della Regione ed il Sindaco Pighi per i Comuni, con argomenti e punti di vista diversi, convergono su un impegno preciso ed urgente che la Cgil condivide e sostiene da tempo.
Anche questo disastro sismico richiederà ingenti lavori, movimento di imprese, contributi pubblici ed investimenti privati. Come in ogni altra occasione calamitosa, l’economia malavitosa e mafiosa verrà e cercherà ogni opportunità per lavorare e “rendersi utile alla ricostruzione” offrendo lavori a buon prezzo e tempi celeri.
Ci proveranno in mille modi perché l’occasione è imperdibile. Tra l’altro, la presenza malavitosa nei territori dei nostri comuni colpiti dal sisma, c’è già e già sa come operare. La risposta dovrà essere urgente e straordinaria per frapporre blocchi e filtri efficaci: gli “anticorpi” appunto !
In primo luogo le Istituzioni locali, gli Enti di controllo e la Magistratura unitamente ad imprese, forze sociali e sopratutto ai professionisti (progettisti, consulenti, legali) figure centrali come non mai per arginare le infiltrazioni.
La Cgil ribadisce alcune urgenti misure per orientare e controllare la grande economia necessaria per lavorare nella piena legalità.
Non ulteriore burocrazia, bensì procedure trasparenti e controllabili, a partire dall’affare della rimozione, sgombero e smaltimento delle macerie, alla messa in sicurezza degli edifici, alla ricostruzione vera e propria coi nuovi criteri antisismici.
Occorre determinare con rigore le condizioni per le erogazioni delle risorse pubbliche che arriveranno, per sostenere la mole dei lavori sul patrimonio pubblico, sulle abitazioni e sull’apparato economico e produttivo.
Per gli interventi pubblici:
– si dovranno applicare con rigore le norme del recente codice antimafia, della recente legge regionale sugli appalti, le raccomandazioni contenute nei Protocolli sottoscritti presso la Prefettura e gli impegni fondativi dell’Osservatorio Provinciale Appalti;
– in particolare, occorre davvero superare la pratica – ancora troppo diffusa- che assegna gli appalti con l’unico e sbrigativo criterio del massimo ribasso;
– l’attuale situazione di emergenza, dovrà spingere ancor più gli Enti locali ad emettere bandi per lavori, attraverso un’unica “stazione appaltante”;
– i Prefetti potranno inoltre disporre accessi diretti per ispezioni nei cantieri ai fini della sicurezza e prevenzione di legalità.
Per i lavori privati:
– ogni contributo pubblico dovrà essere condizionato al rilascio delle certificazioni di regolarità per il lavoro e la contribuzione;
– le imprese dovranno rispondere a criteri accertati di congruità tecnica, finanziaria ed operativa, rispetto a consistenza e volume dei lavori;
– elenchi aperti presso la Prefettura delle ditte che si impegnano al rispetto degli obblighi già previsti per i lavori pubblici: regolarità del lavoro, norme di sicurezza, rispetto dei contratti;
– regolamentare, per alcune attività di evidente “delicatezza”, la necessità della certificazione antimafia, anticipando ciò che a breve introdurrà la legge anticorruzione all’art. 7: trasporto, discarica e smaltimento materiali, nolo macchinari e strutture, subappalti, modifiche societarie, ecc…
– tracciabilità dei pagamenti, dei versamenti fiscali e previdenziali.
(Franco Zavatti, Cgil Modena-coordinatore legalità e sicurezza Cgil regionale)