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Sisma, l’Assessore Severi: “Le strutture sanitarie territoriali in prima linea nell’emergenza”

A seguito della prima violenta scossa di terremoto del 20 maggio scorso, che ha portato all’evacuazione degli ospedali di Finale Emilia e Mirandola, l’Ospedale di Sassuolo ha accolto 18 pazienti da Mirandola, 2 pazienti da Carpi ed un paziente dall’ospedale di Baggiovara.

A seguito del sisma del 29 maggio, che ha portato ad una nuova evacuazione dell’ospedale di Carpi e alla riduzione di posti letto all’ospedale Policlinico di Modena, l’ospedale di Sassuolo ha accolto altri 49 pazienti.

Nelle 24 ore immediatamente successive al sisma al reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale hanno partorito 20 donne, di cui 18 provenienti dalle aree colpite dal sisma. In totale 21 nascite in 24 ore, considerando che uno dei parti era gemellare. Si tratta di una percentuale sei volte superiore alla media. A livello distrettuale, al fine di garantire un percorso di assistenza nell’ambito delle cosiddette ‘dimissioni protette’ dei pazienti provenienti dall’area nord, la direzione del distretto di Sassuolo ed il servizio sociale dell’unione dei comuni hanno potenziato l’attività dell’assistenza sociale in servizio presso l’ospedale, del punto unico di assistenza socio sanitaria, in costante raccordo con i referenti della Protezione civile. L’area fragili distrettuale ha preso in carico 70 pazienti anziani e disabili che hanno trovato adeguata assistenza nelle strutture residenziali del distretto dove i Sindaci anno autorizzato in via straordinaria i necessari posti in più, mentre nell’area montana sono state accolte nelle diverse strutture circa 200 persone, assistite dai medici di famiglia, dagli infermieri del 118 e dal servizio di assistenza domiciliare.

Sono alcuni significativi dati relativi al contributo e all’attività dell’ospedale di Sassuolo e del distretto sanitario Sassolese nella gestione dell’emergenza successiva alle tre violente scosse di terremoto che hanno duramente colpito la provincia di Modena, forniti dal Direttore del distretto sanitario di Sassuolo, Dr.ssa Francesca Novaco, dal Direttore generale del Nuovo Ospedale di Sassuolo Dr. Bruno Zanaroli e dall’Assessore alla sanità del comune di Sassuolo, Claudia Severi.

“A seguito dell’elevato numero di pazienti ricoverati contestualmente a seguito delle due fasi dell’emergenza del 20 e del 29 maggio – ha affermato la dr.ssa Novaco – si è reso necessario un riassetto organizzativo straordinario dell’attività assistenziale, sia in termini di posti letto dei reparti, sia di rimodulazione dell’attività programmata, soprattutto in ambito chirurgico. Grazie alla disponibilità e alla professionalità garantita da tutto il personale medico ed infermieristico, impegnato in turni straordinari e in condizioni di oggettiva emergenza, e agli sforzi coordinati di tutti i soggetti istituzionali dell’Unione dei comuni, possiamo dire oggi che il sistema sanitario del distretto di Sassuolo ha risposto e ha gestito con efficacia e tempestività la fase di emergenza, garantendo un alto livello di prestazione a tutti i livelli di assistenza. Un grande sforzo organizzativo è stato necessario anche da parte del servizio cup-saub che ha dotato tutti i soggetti sfollati di tessere sanitarie temporanee ed ha contribuito alla buona riuscita delle operazioni di accoglienza. Anche tutte le emergenze di carattere psicologico e psichiatrico sono assicurate dal servizio di psicologia clinica e dal centro di salute mentale”

“A nome di tutta l’Amministrazione comunale desidero ringraziare tutti gli operatori sanitari che ad ogni livello hanno lavorato con impegno, dedizione e grande professionalità – ha affermato l’Assessore Severi. Il grande cuore che Sassuolo sta dimostrando di avere nei confronti delle popolazioni colpite dal sisma, trova conferma nell’attività del distretto sanitario di Sassuolo, e nello sforzo profuso in questa fase dal comune di Sassuolo e dall’intera unione dei comuni. Tutte le strutture pubbliche e private convenzionate sono state coinvolte e si sono rese disponibili. Anche nei casi in cui, come a casa Serena, non era possibile ospitare altri pazienti, la struttura ha messo a disposizione letti attrezzati da trasferire in altre strutture. Il servizio dell’assistente sociale all’interno dell’ospedale è stato potenziato anche al fine di dare un sostegno ai famigliari dei pazienti provenienti dalle aree colpite dal sisma. L’emergenza terremoto, di cui fortunatamente Sassuolo ha percepito solo gli effetti indiretti, ha messo alla prova la risposta del sistema ed i risultati positivi non sono mancati. Purtroppo l’emergenza sul piano assistenziale e sanitario, è tutt’altro che finita. Le strutture dell’area nord, e parzialmente di Modena, hanno subito danni gravissimi e il carico di lavoro che attualmente ricade sul distretto sassolese continuerà anche nei prossimi mesi”.

















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