Con il nuovo orario ferroviario del 10 giugno Trenitalia pone rimedio ad alcune scelte errate del dicembre scorso, quando furono tagliati treni e fermate della “Lunga Percorrenza”, Intercity e EurostarCity (oggi Frecciabianca). Un incremento di treni e servizi che andrà a compensare lo “scippo” operato assegnando agli utenti della Romagna un maggiore numero treni e fermate nelle relazioni con Bologna e Milano. Viene anche ripristinato per due coppie di IntercityNotte il collegamento diretto dal sud con Milano, ora attestato a Bologna.
Trenitalia ha modificato il proprio atteggiamento non certo per caso. Sono state necessarie le proteste degli utenti e delle loro rappresentanze, delle Regioni interessate e dello stesso Governo. Molti dei provvedimenti adottati sono stati finanziati con denari del “contratto di servizio con lo Stato”, con la soppressione di altri servizi, con la partecipazione prevista di imprese private.
Una oculatezza necessaria in tempo di crisi, ma che deve tenere nel debito conto le necessità dei cittadini, anche in rapporto ai profitti del Gruppo FS Italiane con altri servizi “a mercato”. Un mercato destinato ad espandersi con la presenza del nuovo operatore privato di Italo-NTV già operativo, che contribuisce ad acuire le difficoltà del nodo di Bologna.
Per i treni del Trasporto Regionale la Regione Emilia-Romagna ha richiesto alle imprese ferroviarie la conferma dell’attuale livello dei servizi. In particolare, verrà attivato sulla linea Modena-Carpi-Mantova un nuovo orario cadenzato, con l’utilizzo di treni di più recente costruzione.
Premesse positive che non possono far dimenticare l’insufficiente livello complessivo dei servizi. La qualità del servizio ferroviario regionale risente da troppi anni dei tempi aggiuntivi derivati dalla ridotta funzionalità del nodo di Bologna. Federconsumatori auspica che prenda finalmente l’avvio la progressiva apertura della nuova stazione AV per consentire maggiore efficienza anche per i collegamenti di ambito regionale e interregionale.