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Bonifica, Mondine è pericolante: si teme per la sicurezza idraulica

Anche un luminare chiamato a consulto per Mondine, a Moglia mantovana. Preoccupa la situazione di uno degli impianti idrovori più importanti d’Italia che assicura lo scolo di un territorio di 50.000 ettari, che va dall’Enza al Secchia a Nord della via Emilia comprendendo i centri abitati di Correggio, Poviglio e Carpi.
E’ come se fosse pregiudicato il foro di un “catino idraulico” che, quando è pieno, deve sversare, in Secchia e quindi in Po, le acque di una zona fortissimamente urbanizzata, caratterizzata da un’economia estremamente avanzata.
A Mondine a crollare è stata la torre dove si trova l’impianto elettrico, il cuore che dà energia alle possenti idrovore, prontamente disattivato. Una situazione che sarebbe risultata ancora più grave nei piovesi mesi autunnali, soprattutto in caso di eventi alluvionali che necessitano dell’azionamento delle macchine.
“Ora – spiega Marino Zani, presidente del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale – dobbiamo lottare contro il tempo per garantire la sicurezza idraulica nel comprensorio. Non è possibile temporeggiare”.
L’ingegnere Antonio Migliacci, strutturalista e docente della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano, ha consegnato la sua relazione. Proprio nelle ore in cui si succedono ripetute scosse è risultato evidente che il manufatto, per quanto realizzato con i migliori crismi edificatori degli anni Venti, ha subito gravi danni strutturali tali da rendere staticamente insicuro l’edificio, ora pericolante.
Nelle zone limitrofe risulta gravemente lesionato e inagibile, inoltre, il fabbricato di copertura della Botte San Prospero, dove il Cavo Emissario sottopassa il Cavo Parmigiana Moglia. E crollati pure i manufatti di alcune chiaviche di fondamentale importanza per la regolazione dei canali (le chiaviche della Gerra, della Rocchetta e della Tullia).
Al momento la stima dei danni ammonta già ad alcuni milioni di euro.
A causa del crollo strutturale di Mondine, si è resa necessaria la sospensione del servizio irriguo per un’area della provincia di Modena di 26 mila ettari che va da Novi di Modena a Carpi e Campogalliano, dove forte è la specializzazione per la frutticoltura, il Parmigiano Reggiano e, anche, per alcune risaie.
Sul posto stanno arrivando troupe dei media nazionali per documentare l’accaduto. Nella giornata di oggi all’opera il Tg 2 Rai, mentre nella giornata di ieri la giornalista Dina Lauricella ha realizzato un servizio che sarà trasmesso questa sera a Servizio Pubblico” condotta da Michele Santoro.

















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