lunedì, 29 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeEconomiaEdilizia, Ance e Legacoop Modena: "mai una crisi così grave"





Edilizia, Ance e Legacoop Modena: “mai una crisi così grave”

Dal 2007 a Modena i mutui alle famiglie per l’acquisto della casa sono dimezzati. Non meno drammatici i dati sull’edilizia residenziale e non residenziale, sui lavori pubblici e sull’occupazione del settore. Ance Modena e Legacoop Modena Settore Produzione e Lavoro chiedono alle istituzioni locali un impegno concreto per garantire al settore l’attenzione che merita.

Da una parte la pubblica amministrazione che dilaziona in tempi sempre più lunghi il pagamento delle opere. Dall’altro il credit crunch che investe le imprese e anche le famiglie che vogliono acquistare casa.

Non deve stupire che Ance Modena e Legacoop Modena Settore Produzione e Lavoro arrivino a condividere pienamente le forti preoccupazioni manifestate dalla Fillea-Cgil di Modena, che in una recente intervista aveva espressamente dichiarato che per il settore edile è sempre più vicino il rischio default.

Le due associazioni chiedono che, per fermare questa grave situazione di crisi e sostenere un settore considerato per eccellenza trainante per il rilancio dell’economia, venga avviata urgentemente una politica nazionale di sviluppo delle infrastrutture e si concretizzino gli strumenti creditizi da tempo in gestazione diretti a rifinanziare le imprese.

È inoltre necessario che anche gli enti locali modenesi prendano velocemente quelle decisioni attese da tempo che possono contribuire a creare lavoro, salvare le imprese e posti di lavoro anche nel settore edile.

I numeri riguardanti il comparto delle costruzioni a Modena raccontano un quadro sconfortante: da gennaio 2008 a dicembre 2011 hanno cessato l’attività 602 imprese edili (-34 per cento) e hanno perso il lavoro 2.450 dipendenti (-31.5 per cento) che salgono a oltre 4.000 se si considerano i settori collegati. Nello stesso periodo a livello nazionale il settore si è riportato ai livelli di attività del 1995 con un calo del 40 per cento nell’edilizia abitativa, del 23 per cento nell’edilizia non residenziale e del 37 per cento nei lavori pubblici.

E altrettanto drammatici sono gli ultimi dati sul settore edile, elaborati da Ance su dati Bankitalia: nei primi nove mesi del 2011 i nuovi mutui per investimenti in edilizia residenziale sono diminuiti del 10,5 per cento, quelli per l’edilizia non residenziale sono in calo del 2,3 per cento e quelli per l’acquisto di abitazioni da parte delle famiglie hanno toccato il -25,9 per cento. In definitiva, dal 2007 il finanziamento alle famiglie per nuovi mutui risulta dimezzato.

A livello nazionale non va meglio. Nel periodo 2007/2010 la stretta creditizia verso il settore è stata molto forte: -25 per cento per i mutui erogati per l’edilizia abitativa, -30 per cento per l’edilizia non residenziale; nei primi nove mesi del 2011 si è assistito a un perdurare della riduzione, rispettivamente -17.6 per cento e -13.5 per cento.

«Il ritardo nei pagamenti nel settore dei lavori pubblici, dovuto al Patto di Stabilità, anche nella nostra provincia assume dimensioni sempre più preoccupanti, e sta mettendo fortemente a repentaglio la sopravvivenza di numerose aziende, anche le più strutturate», avverte Stefano Betti, presidente di Ance Modena. «Il Comune di Modena, ad esempio, pagando le imprese appaltatrici con tre anni di ritardo, come previsto negli ultimi bandi, supera ampiamente il ritardo medio di pagamento della pubblica amministrazione a livello nazionale, che si attesta sui 24 mesi. In questo modo si scarica sulle imprese il finanziamento delle opere pubbliche».

«E c’è un ulteriore problema da considerare», aggiunge Lauro Lugli, presidente di Legacoop Modena. «Sono molti gli interventi abitativi e infrastrutturali che vengono rinviati, con preoccupanti ricadute sulle imprese edili che vedono così decadere i diritti edificatori e dilatarsi i costi finanziari».

E i problemi non mancano anche con le banche, che manifestano sempre più una forte ritrosia a concedere l’anticipazione dei crediti che le imprese vantano nei confronti della pubblica amministrazione. In proposito, va sottolineato che lo strumento della cessione certificata del credito, approvato tre mesi fa e obbligatorio per la pubblica amministrazione, non è ancora operativo per la mancanza del decreto di attuazione. Si tratta di uno strumento da tempo richiesto dal settore edile, essenziale per ridurre l’esposizione bancaria delle imprese.

Ance e Legacoop hanno chiesto al governo di intervenire, riformando il Patto di stabilità interno e approvando rapidamente la direttiva europea sui ritardati pagamenti, in modo da ridurre i non più sopportabili ritardi, gravanti interamente sulle spalle delle imprese edili.
















Ultime notizie