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‘Omicidio stradale’, l’A.C.Modena preferisce la prevenzione alla repressione

Il Governo è intenzionato ad emanare una nuova norma relativa indicata oggi: ‘Omicidio stradale’. “Quando sento parlare di norme relative alla repressione mi viene spontanea una domanda: cosa è stato fatto, in concreto, per prevenire? Ecco il punto di partenza da cui bisogna cercare di estrapolare la categoria degli utenti dell’automobile (meglio dire utenti della mobilità complessiva) che abbia la consapevolezza, innaturata e non forzata, dei propri comportamenti. Il tutto penso sia riconducibile a quella che una volta era considerata l’educazione civica. – commenta Angelo Orlandi presidente d’ACI Modena – .Oggi si parte, in molti casi, da una sua mancanza. La mia non è una difesa strenua dell’automobilista. Gli utenti della strada d’ogni età, ceto e categoria devono fare la loro parte, compresi i responsabili delle infrastrutture, che in certi casi hanno quasi un’origine medievale, certo non compatibile con l’attuale realtà della mobilità.”

Prevenire…. ma com’è possibile?

“In un momento in cui tutti sono attratti dall’elettronica e da quello che la stessa può fornire, si devono sfruttare queste occasioni per cercare di “educare” sin da giovani, gli utenti della strada. Oggi vi è ampia opportunità di giochi elettronici, bisognerebbe far sì che la stessa tipologia d’interesse fosse applicata per simulare la guida, quella vera, e non quella rappresentata da scatenate ed improbabili competizioni in circuito. – continua Orlandi- Oggi si tende a vivere in un mondo irreale, mentre, sulla pubblica strada, è quanto mai reale e critico. Gli automobilisti hanno le loro colpe, come pure camionisti e motociclisti. Ciclisti e pedoni fanno invece parte di una sorta di casta intoccabile per quanto riguarda il rispetto del codice della strada.”

Cosa fa o vuole fare l’ACI Modena per prevenire?

“Abbiamo introdotto, per primi, l’opportunità di fare esperienza utilizzando i simulatori di guida. Prodotti professionali, non un gioco con cui divertirsi. Li utilizziamo, nelle nostre autoscuole “Reday2go”, per far si che i giovani conoscano realmente quelli che sono i comportamenti anomali che si possono incontrare sulla strada. – conclude Orlandi – In quest’ultimo periodo abbiamo dotato le nostre autoscuole di particolari occhiali “omologati” che sono in grado di riprodurre quello che l’occhio umano percepisce in base ai differenti livelli di tasso d’alcol nel sangue. Una testimonianza concreta: più il tasso sale e più è difficile introdurre la chiave nel blocchetto d’accensione. Figuriamoci cosa percepisce di quello che avviene oltre il parabrezza”.

(Nelle tre immagini: una é quella che vede l’obiettivo della macchina fotografica al naturale, le altre due mettendo davanti all’obiettivo gli occhiali che simulano le alterazioni visive con tasso di alcol a O,6 e da 1,0 a 1,5)
















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