L’obiettivo è quello di creare un contatto tra chi svolge attività di cura domiciliare, le cosiddette badanti, e le famiglie che ne hanno bisogno, incrociando domande e offerte di lavoro. Un vero e proprio lavoro di intermediazione che – grazie alla collaborazione tra la Provincia di Reggio Emilia, l’Unione dei Comuni Pianura reggiana e l’azienda di servizi alla persona “Magiera Ansaloni” di Rio Saliceto – nei mesi scorsi ha consentito di sperimentare, attraverso il Centro per l’impiego di Correggio, questo innovativo servizio che prende il nome di ConTatto nei comuni di Campagnola, Correggio, Fabbrico, Rio Saliceto, Rolo e San Martino in Rio. “L’obiettivo è quello di ottimizzare le risorse in campo per offrire un efficace servizio alle famiglie, in qualità di potenziali datori di lavoro, e alle persone disponibili a svolgere servizi di assistenza a domicilio, di cui vengono garantite competenza e serietà attraverso specifiche attività formative”, spiegano il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi, e la direttrice dell’Asp “Magiera Ansaloni”, Ivana Nicolai, che lunedì a Palazzo Allende hanno firmato un protocollo d’intesa che consentirà di proseguire la sperimentazione di Con.Tatto nel distretto di Correggio. “Ma siamo già al lavoro per sperimentare un analogo servizio anche attraverso i Centri per l’impiego di Reggio Emilia, Montecchio e Scandiano”, aggiunge il vicepresidente Saccardi.
ConTatto, attivo dal novembre 2010, nell’arco di dieci mesi ha risposto alle richieste di 84 famiglie, attivando ben 162 colloqui con gli assistenti familiari. Interessanti alcuni elementi che emergono dai dati: a differenza di quanto generalmente si pensa la maggioranza delle assistenti (36) sono di nazionalità italiana; seguono le rumene (27), le moldave (26) e le ucraine (26).
Lo Sportello badanti continuerà dunque a essere operativo al Centro per l’impiego di Correggio e a Fabbrico, nei locali di Piazza Orti di San Francesco messi a disposizione dal Comune: per facilitare l’accesso delle famiglie che hanno bisogno di assistenza, l’attività di presa in carico verrà svolta in sinergia con la rete degli Sportelli sociali distrettuali. L’accordo prevede anche una valutazione delle competenze delle assistenti domiciliari, in modo da offrire anche un servizio di supporto all’inserimento lavorativo attraverso attività di informazione, orientamento e mediazione, a questo si unisce la proposta di percorsi formativi sia per l’apprendimento della lingua italiana sia per le competenze di base in materia di assistenza a domicilio. Importante anche l’attività di informazione sul contratto di lavoro, e l’incrocio mirato tra la domanda delle famiglie e l’offerta.