Una vicenda sicuramente singolare quella dei furti a ripetizione in un bar del reggiano laddove i Carabinieri hanno rivelato che vittime e ladri altri non erano che le stesse persone! Infatti le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Gattatico, in relazione ai furti in un bar che hanno fruttato svariate migliaia di euro, hanno rivelato l’identità dei responsabili. A rubare altri non erano che la barista ed il suo compagno che poi al mattino chiamavano i Carabinieri per denunciare i furti. L’obiettivo erano i videopoker e la macchina cambia monete installate all’interno del bar che venivano regolarmente svuotati, guarda caso, la notte successiva al “caricamento” di contante da parte dell’azienda proprietaria dei videopoker. Chi cercava i responsabili dei colpi nella famigerata banda dei videopoker, che quasi ogni notte imperversa anche nella provincia reggiana, dovrà quindi ricredersi.
Stando alle risultanze investigative dei Carabinieri di Gattatico almeno due dei tre colpi nel bar (quelli del 3 e del 15 gennaio scorsi ndr) sarebbero stati commessi dalla barista e dal suo compagno che poi, sempre secondo le risultanze d’indagine, avrebbero artatamente ricostruito la scena del crimine in modo tale da far apparire l’avvenuto furto ad opera dei soliti ignoti. Questa in sintesi la premessa dei fatti che ha visto i Carabinieri della Stazione di Gattatico denunciare alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia una barista 35enne ed il compagno 34enne, entrambi residenti nel reggiano, chiamati a rispondere del reato di furto aggravato, essendosi di fatto appropriati del danaro riposto nei videopoker di proprietà di un’azienda reggiana che li aveva lasciati in noleggio al bar, e simulazione di reato per aver falsamente denunciato i furti. Sono state le indagini tradizionali ovvero quelle relative all’esame dello stato dei luoghi nel corso del sopralluogo, all’escussione dei testimoni ed all’attento approfondimento degli elementi acquisiti nel corso delle indagini a portare all’odierna svolta. Il primo elemento che ha fatto insospettire i Carabinieri e’ stata la circostanza che in entrambi i furti l’allarme, seppur il locale ne fosse regolarmente provvisto, non risultava essere stato attivato. Un particolare non da poco se congiunto al fatto che negli ultimi due colpi le effrazioni rilevate sugli accessi risultavano essere state fatte dall’interno. Inoltre i malviventi erano certamente ben informati in quanto agivano a colpo sicuro ovvero la notte successiva al caricamento di danaro dei videopoker, circostanza quest’ultima che era nota all’azienda proprietaria dei videopoker ed ai baristi che li avevano in noleggio nel bar. La svolta definitiva e’ giunta in concomitanza con l’ultimo colpo, quello del 15 gennaio, in quanto i carabinieri sono riusciti ad acquisire la targa del furgone a bordo del quale i ladri sin sono dileguati dopo il furto. Il furgone e’ risultato “pulito” in quanto intestato ad un’azienda fiorentina che noleggia auto. Dal reggiano le indagini dei Carabinieri si sono spostate nella vicina Toscana dove si e’ appurato che la notte del furto il mezzo era stato preso in noleggio dal compagno della barista derubata. L’ultimo tassello mancante per completare il puzzle, di per se già chiaro, in conseguenza del quale i due venivano denunciati alla Procura reggiana in ordine ai citati riferimenti normativi violati.