Ieri sera il Consiglio Comunale ha trovato il consenso unanime sulla mozione presentata sia dalla Lega Nord che dal gruppo di maggioranza Uniti per Novellara per la tutela del “Made in Italy” agroalimentare.
Un settore che può essere determinante per il rilancio dell’economia nazionale: rappresenta oltre il 16% del PIL nazionale e l’export raggiunge quasi 28 miliardi di euro, segnando tassi di crescita del 13%, ma che fa gola a molti ed è soggetto a una serie di imitazioni e contraffazioni meglio conosciute come italian sounding (i famigerati “parmesan”, il pecorino romano “made in Usa” ecc).
La mozione è stata presentata in diversi Consigli, ma qui a Novellara prende ancor più valore e significato proprio per la ricchezza enogastronomica locale che ha impegnato molto l’amministrazione comunale in questi anni: il Comune fa parte del circuito delle città Slow, modello centrato sulla qualità della vita nelle città, sull’importanza della propria radice territoriale, la salvaguardia della valorizzazione delle produzioni tipiche, della genuinità dei prodotti; ha avviato da qualche anno il “Mercato della Terra” nel tentativo di far approcciare in modo diretto e semplice i consumatori ai prodotti locali e per valorizzare l’economia locale.
Ecco gli impegni che il Consiglio indica a Sindaco e Giunta:
– Sollecitare il Governo ad assumere le iniziative necessarie al fine di tutelare il vero “made in Italy” e di introdurre norme stringenti ed atti di indirizzo, per la concessione dei finanziamenti da parte della SIMEST, prevedendo:
• l’annullamento o la risoluzione degli accordi nel caso in cui, si verifichino significative riduzioni delle produzioni negli impianti italiani delle società che hanno ricevuto il sostegno dalla SIMEST;
• l’annullamento o la risoluzione degli accordi di finanziamento nel caso in cui la produzione nei siti oggetto del finanziamento venga successivamente importata in Italia;
• che i protocolli di accordo escludano tassativamente l’utilizzo del marchio made in Italy e/o di diciture in lingua italiana e/o facenti riferimento anche indirettamente alla provenienza italiana del prodotto, eccezion fatta per il nome della società italiana;
• tassativamente l’espressa e evidente indicazione del Paese di origine (cioè di produzione) sui prodotti realizzati nei siti oggetto di finanziamento/sostegno da parte di SIMEST.
– contrastare, attraverso proprie iniziative, la commercializzazione di prodotti di imitazione che possono provocare un danno all’immagine del Comune e un grave danno alle imprese locali, nonché di continuare e incentivare anche in futuro il percorso di valorizzazione dell’agroalimentare locale.