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Il Sen. Giovanardi su Piazza Grande e la libertà di manifestare pubblicamente il proprio pensiero

Siamo tra la giornata della memoria dell’Olocausto del popolo ebreo, vittima della follia nazi-fascista, e quello del Ricordo delle migliaia di italiani gettati nelle foibe istriane, vittime della pulizia etnica dei comunisti Titini, con la complicità di vasti settori del partito comunista italiano.

A quasi sessant’anni da quei tragici eventi c’è chi nega ancora la verità storica o peggio si indigna per lo sterminio degli ebrei di ieri ma si schiera, anche a sinistra, con quelli che vorrebbero cancellare dalla faccia della terra Israele e gli ebrei di oggi.

Purtroppo la mentalità fascista o comunista in Italia e a Modena non è ancora superata e troppi politici sono ancora totalitari nella testa, non avendo pienamente aderito ai principi di libertà e democrazia sanciti dalla nostra costituzione.

Non si capirebbe altrimenti come sia possibile che persone che hanno militato per decenni nel partito comunista o attualmente in rifondazione comunista o movimenti dell’estrema sinistra, possano intimare a Prefetto e Questore di non autorizzare riunioni in luogo pubblico ad un movimento che non è fuorilegge.

Allora si rispetti Piazza Grande, ma si consenta a chiunque di esporre in qualsiasi altro luogo pubblico le proprie opinioni sulla politica urbanistica a Modena, senza soggiacere all’arroganza di chi con la violenza o citando a sproposito la Legge Scelba sulla ricostituzione del Partito Fascista, vuole cancellare quella libertà di manifestare pubblicamente il proprio pensiero che la Costituzione garantisce a tutti i cittadini.

(Sen Carlo Giovanardi, Membro Ufficio Presidenza del Pdl)

















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