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Giorno della Memoria: il valore delle parole al cimitero ebraico di Scandiano

E’ la consueta commozione quella che accompagna – anno dopo anno – le celebrazioni del Giorno della Memoria presso il cimitero ebraico Lazzaro Padoa di Scandiano. Questa mattina il Sindaco di Scandiano Alessio Mammi e la Presidente della Comunità Ebraica di Modena e Reggio Sandra Eckert, assieme ad alcune classi della scuola media Boiardo Vallisneri hanno voluto ricordare le vittime dell’olocausto andato in scena nella Germania nazista contro ebrei, zingari, omosessuali e dissidenti del regime. La cerimonia è stata accompagnata dai canti e dalla musica dei ragazzi della scuola media e dagli insegnanti, che in un compostissimo silenzio hanno assistito alla deposizione di una corona nel cimitero. Alcuni ragazzi hanno poi letto brani di Primo Levi, Anna Frank e testimonianze dall’olocausto, altri si sono cimentati in personali riflessioni scaturite da incontri avvenuti con alcuni testimoni della deportazione. La Presidente Eckert ha commentato ogni lettura con parole profonde, tese a mettere in evidenza il dramma e allo stesso tempo investire i giovani del compito della memoria. Chiosando le parole di Einstein, ha ricordato: “Dobbiamo ricordarci che nessuno di noi è uguale a un altro. Siamo preziosi nella nostra unicità di persone, che ci fa appartenere ad una sola razza, quella umana”, e ancora : “il vostro compito è delineare un’ipotesi di futuro che contempli la convivenza tra le persone e la volontà di costruire insieme un mondo che riservi opportunità. A quelli che sono partiti per Auschwitz, con i propri effetti personali che oggi sono conservati nel campo museo, e non sono più tornati questa opportunità è stata negata. Non hanno nemmeno potuto provare la speranza: là era solo orrore e morte. Voi invece dovete portare nuova speranza all’umanità, partendo da quello che è stato e non deve più essere”.

“Il ricordo più nitido che conservo dalla mia visita a Birkenau è il freddo, il gelo che quasi non mi faceva parlare, a me che ero vestito di tutto punto. Poi ho visto i panni, i leggeri pigiami a righe che indossavano gli internati e ho immaginato la sofferenza – ha detto il Sindaco Alessio Mammi – : ciò che colpisce assieme alla volontà di eliminare un intero popolo, con la volontà di addossargli le colpe dell’umanità, è lo stato di immensa sofferenza che è stato riservato a queste persone, la volontà di sopprimerle nel dolore. Il compito che dobbiamo darci è impedire a chiunque di credere che tutte le colpe sociali possano ricadere su chi è diverso da noi. La storia ci ha già insegnato quali sono le conseguenze quando un intero continente percorre questa strada e in quanti hanno scelto, anche in quel frangente, di girare la testa dall’altra parte e far finta di niente. La nostra volontà deve essere quella di costruire ogni giorno la democrazia, ispirandoci ai valori della memoria, che ci dicono con chiarezza cosa non dobbiamo mai ritornare ad essere”.

















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