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Bologna, discussione IMU in sede Anci: dichiarazione dell’Assessore alla Casa Malagoli

“A fronte della mancanza di una politica nazionale sulla casa, del depotenziamento delle risorse destinate al canone concordato e l’azzeramento del Fondo sociale per l’affitto, chiediamo al Governo Monti di non aumentare le difficoltà dei Comuni prevedendo una normaintepretativa che stabilisca il non assoggettamento ad Imu di tutti gli immobili comunali presenti sul proprio territorio, com’è sempre stato per l’Ici e com’era già previsto nel d.lgs 23 del 2011 sul Federalismo fiscale.

Con riferimento alle politiche abitative è stato inoltre ribadito che siano esenti dall’Imu gli alloggi pubblici destinati al sociale (ex Iacp e Asp) e ridotta al 4 per mille l’imposta per gli alloggi delle Cooperative aproprietà indivisa e i canoni concordati. E’ infatti paradossale che venga prevista la detrazione prima casa e al contempo siano considerate, come tassazione, seconda casa al 7,6 per mille”. Questa, in sintesi, la richiesta che l’assessore alla Casa del Comune di Bologna, Riccardo Malagoli, ha portato ieri al tavolo dell’Anci nazionale.

Appello rilanciato da Claudio Fantoni, delegato Anci alle politiche abitative e presidente della consulta casa dell’associazione: “Il Governo conceda l’esenzione totale dall’Imu per il patrimonio di edilizia residenziale pubblica: le risorse risparmiate potranno essere utilizzate ogni anno per la manutenzione di almeno 6000 alloggi esistenti e la realizzazione di 2500 nuove unità abitative. Con il mantenimento del tributo immobiliare per gli alloggi ex Iacp si viene a creare una situazione paradossale: mentre il gestore proprietario del bene immobile svolge una funzione di tipo sociale, di fatto in molti casi l’importo dell’Imu corrisponde ad un onere maggiore allo stesso canone di locazione sociale”.

















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