Il Consiglio “esprime il proprio plauso e sostegno alle parole del Presidente della Repubblica” e invita il Parlamento a “riprendere al più presto l’iter di revisione del diritto di cittadinanza al fine di giungere ad una legislazione consona alle mutate connotazioni della struttura demografica del nostro Paese e rispettosa dei diritti di chi sul nostro suolo è nato e cresciuto e italiano si sente e deve essere, al pari di ogni altro cittadino”. Questi i contenuti dell’ordine del giorno urgente proposto da Fli e sottoscritto da Pagnetti e Tartarini del gruppo Misto, Pd, Udc, Fds e Maenza del Pdl e approvato ieri pomeriggio con 21 voti a favore (Pd, Fds, Fli, Udc, Pagnetti e Tartarini- Misto), 3 astenuti (Finotti e Leporati-Pdl e Rambaldi-Misto) e 2 contrari (Lega).
Il documento prende le mosse dalla presa di posizione con la quale nei giorni scorsi il presidente Napolitano si è espresso a favore dell’estensione del diritto di cittadinanza ai bambini nati sul suolo italiano, invitando così le Camere a riaprire il dibattito sulle varie proposte di legge che ormai da tempo languono in Parlamento ostacolate dall’ostracismo populista ed immaturo di alcune componenti politiche”.
“L’attuale legislazione italiana (L. 91/1992), basata sullo ius sanuinis, – precisa l’odg – non permette ai bambini stranieri nati in territorio italiano, anche se figli di immigrati regolarmente e da tempo residenti, l’acquisizione automatica della cittadinanza italiana”. Secondo la legge vigente “solo il cittadino straniero che sia nato in Italia e che vi risieda legalmente senza interruzioni fino al compimento del diciottesimo anno può acquisire la cittadinanza italiana, ma solo una volta maggiorenne e la richiesta deve essere effettuata entro il diciannovesimo anno di età”.
Il documento ricorda che nel territorio provinciale risiedono 102.807 immigrati (31/12/2010), pari al 10,4% della popolazione e che tra questi 21.972 sono minori. “La presenza di immigrati – sottolinea l’ordine del giorno – è ormai un aspetto consolidato dell’evoluzione della società italiana e moltissimi sono i bambini e i ragazzi, figli di genitori stranieri, che sono nati e cresciuti in Italia essendo dunque italiani in tutto fuorché nei diritti”.