Qualche segnale c’è: la Giunta modenese comincia a comprendere che occorre cambiare logica di spesa, perché gli aumenti indiscriminati di tasse e tariffe non sono sostenibili in questo momento. Ma, non avendo ancora indicato nulla sulle esternalizzazioni, ad esempio, non capisco come già si possa dire che saranno 8 milioni i risparmi. Occorre davvero andare all’essenziale, e chiedere a tutti uno sforzo in merito, concentrandosi sul welfare. Mi chiedo poi quali saranno gli interventi sulle partecipazioni: dalle farmacie comunali agli enti di formazione, forse è tempo che il Comune ne esca. I settori su cui lavorare sono molti. E infine scopriamo che il Comune pensa di poter funzionare con 200 dipendenti in meno. Dopo essere già scesi di organico di 300 unità (erano 2100 fino a pochi anni fa), e con questa riduzione ulteriore, nel 2014 potremmo verificare che i servizi vengono erogati lo stesso pur con il 25% di personale in meno. Il problema dell’invecchiamento e del mancato turn over, sottolineato dal Sindaco Pighi in realtà è stato indotto dall’aver assunto troppe persone, come spesso denunciato negli anni passati. Se l’organico fosse stato proporzionato ai servizi, oggi avremmo un naturale ricambio. La colpa di quanto accade dunque ricade sulle spalle di chi ha governato, più che degli ultimi tagli.
Insomma: il nostro Comune capoluogo, sia sui servizi erogati in maniera diretta, che sul personale, che sulle partecipazioni, è cresciuto troppo, e oggi deve “dimagrire”. Magari anche un po’ di più di quanto indicato nella relazione del sindaco.
(Avv. Luca Ghelfi, Consigliere provinciale – PDL)