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Reggio, Tutino risponde agli Industriali: un inceneritore costa 4 volte un Tmb avanzato

In relazione al documento degli Industriali, faccio innanzitutto presente che il termovalorizzatore non avrebbe certamente ridotto le tariffe, come dimostra la situazione della vicina Parma dove si prevede una tariffa di smaltimento superiore a quella che avrà Reggio Emilia con il Trattamento meccanico biologico (Tmb). Un termovalorizzatore moderno, infatti, costa quattro volte un impianto di Tmb avanzato.

Vale inoltre la pena sottolineare come un piano che si pone l’obiettivo del 67% di raccolta differenziata e individua le migliori tecnologie disponibili per il recupero ed il riciclaggio della materia, anziché puntare sulla sua combustione, sarà certamente in grado di garantire sicurezza non solo al ciclo rifiuti del nostro territorio, ma anche alle imprese. Per anni si è chiesto alle istituzioni di decidere ed ora le scelte daranno il via agli investimenti.

Per quanto riguarda invece il Piano provinciale gestione rifiuti (Ppgr) del 2004, non solo non è scaduto in quanto la sua validità è stata prorogata con una legge dello Stato, ma quel Piano prevedeva la possibilità di valutare anche ogni soluzione alternativa al termovalorizzatore. Ed è del tutto evidente come – con una raccolta differenziata che al termine del 2011 ha superato il 60% e con l’avvio di un nuovo Piano regionale per la gestione rifiuti che supera le barriere provinciali – lo scenario sia cambiato.

In tutto il mondo i rifiuti non sono più visti come un materiale da eliminare, ma come un’opportunità, e questo perché non viviamo in un pianeta dotato di risorse infinite. Credo che su questo terreno, e sulle tecnologie di recupero della materia, sia corretto che anche le imprese del nostro territorio dicano la loro, spiegando alle istituzioni come intendono intervenire concretamente per lo sviluppo di un’economia verde, a partire dal recupero dei rifiuti.

In merito all’applicazione delle tariffe nel 2012, l’assemblea dei sindaci ha scelto di avviare un confronto per definire una distribuzione dei costi omogenea, che non penalizzi solamente una categoria. In quest’ottica, credo che il recupero di risorse con l’aggiornamento della banca dati delle abitazioni e l’avvio di sistemi di raccolta che, nel medio periodo, consentiranno la sperimentazione della tariffa puntuale, ci permetteranno di rispondere alle richieste che da anni provengono dalle imprese.

Infine, quanto richiesto in merito all’utilizzo di una parte dell’addizionale provinciale per ridurre le tariffe, è già stato accolto con il voto del 16 dicembre scorso.

(Mirko Tutino, Assessore provinciale all’Ambiente)

















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