“Il Questore, a cui compete il coordinamento delle forze dell’ordine, si è impegnato a studiare e a sottoporre al Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica un piano di controllo coordinato del territorio più rispondente alle esigenze della città e che superi la suddivisione in quadranti in cui a rotazione intervengono la Polizia di Stato o Carabinieri”. Quanto deciso in una recente riunione del Comitato è stato oggi illustrato in Consiglio comunale dall’assessore alla Qualità e sicurezza della città Antonino Marino, che ha risposto a un’interrogazione di Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) sull’interconnessione delle sale operative.
In particolare, il consigliere ricordando che il Patto Modena Sicura, firmato lo scorso aprile da sindaco e prefetto, “prevede all’articolo 7 l’interscambio informativo, all’articolo 8 il Sistema informativo comune, Sic, e all’articolo 13 l’interconnessione delle sale operative”, ha chiesto “se a questi articoli è stato dato seguito, se ci sono state riunioni in proposito e cosa si è deciso; se sono state preparate delle banche dati per il Sic e a che punto è l’interconnessione delle sale operative”.
Per quanto riguarda la situazione attuale, Marino ha sottolineato che le centrali operative delle forze dell’ordine sono in diretto e immediato collegamento tra loro e con la sala operativa della Polizia Municipale attraverso una linea telefonica. Non è invece stato possibile sperimentare a Modena, come richiesto dal Comune a Ministero e Prefettura già in sede di redazione del Patto, la realizzazione di una sala operativa unica, proposta che non è stata non accolta, perché non trova riferimenti normativi, “sebbene – ha aggiunto l’assessore – la nostra opinione rimane quella per cui i patti si sottoscrivono proprio per andare oltre a quanto già previsto per legge”.
L’assessore ha anche sottolineato di essere d’accordo con Ballestrazzi per quanto riguarda la necessità di una cabina di regia unica, come previsto dal Patto per la sicurezza che discende da un indirizzo votato dal Consiglio comunale. E ha ribadito la disponibilità del Comune a mettere a disposizione adeguati supporti informatici, “è pertanto già stata verificata la possibilità di integrare i dati sui reati sia nel sistema di rilevazione e gestione delle segnalazioni in uso alla Polizia municipale, detto Rolfedeur, sia nel programma che la municipale usa per gestire le pratiche di Polizia giudiziaria. Le risorse necessarie per adeguare il programma sono state acquisite attraverso un progetto presentato alla Regione Emilia-Romagna, interessata alla sperimentazione”. Marino ha infine annunciato che nella prossima riunione del Comitato verranno presi accordi operativi per attuare quanto deciso.
In sede di replica, Vittorio Ballestrazzi ha insistito sull’importanza dell’interconnessione tra le forze dell’ordine augurandosi che, di fronte alle quattro sale operative attualmente in funzione di notte, si arrivi ad un’unica centrale operativa. “C’è ancora molto da lavorare in tal senso, ma speriamo che il futuro sia meglio del passato e ricordiamoci che alla base del Patto Modena Sicura c’è la sicurezza dei cittadini”, ha concluso.