Con la nuova Imposta municipale unica (Imu) un’azienda agricola di medie dimensione potrebbe arrivare a pagare fino a cinque mila euro all’anno contro i circa 1500 euro attuali. E per tutte le imprese agricole, dai primi calcoli, si prospettano aumenti fino al 300 per cento delle imposte pagate finora.
Sta suscitando preoccupazione e allarme in tutto il settore agricolo l’applicazione da parte dei Comuni (Imu) sui fabbricati e i terreni agricoli. Per affrontare il problema, la Provincia di Modena ha riunito, giovedì 19 gennaio nella sede dell’assessorato provinciale Agricoltura, i presidenti e i direttori delle associazioni agricole Cia, Coldiretti, Copagri e Confagricoltura.
«Abbiamo deciso di creare un gruppo tecnico – spiega Giandomenico Tomei, assessore provinciale all’Agricoltura – per sviluppare alcune simulazioni che ci consentano di valutare l’impatto effettivo dell’applicazione dell’Imu sui bilanci delle imprese agricole. Con i risultati di queste simulazioni apriremo un confronto con le amministrazioni comunali per garantire equità e la maggiore omogeneità territoriale possibile. Occorre tenere conto, inoltre, che finora la tassazione sui terreni era estremamente ridotta mentre i fabbricati agricoli erano esenti. Con la nuova Imu entrambi saranno tassati».
Tra gli altri problemi affrontati c’è quello delle strutture agricole non utilizzate che dovranno essere iscritte a catasto per essere tassate, anche queste per la prima volta, spesso con un’imposta maggiore dei fabbricati effettivamente utilizzati.
