Sciopero per 40 ore consecutive da ieri e sino a venerdì 20 gennaio alla Progeny Srl di Limidi di Soliera proclamato dai sindacati Slc/Cgil, Filctem/Cgil e Femca/Cisl e dalle Rsu contro i ritardi nei pagamenti degli stipendi e per il continuo disattendere gli impegni presi da parte dell’azienda.
Durante i 5 giorni di sciopero saranno effettuati anche due presidi davanti ai cancelli in via Archimede 231 a Limidi di Soliera, nelle giornate di mercoledì 18 gennaio e venerdì 20 gennaio, dalle ore 9 alle ore 12.
La Progeny Srl produce materiale plastico per imballaggi, occupa nello stabilimento di Limidi 43 dipendenti, mantiene in vigore due diversi contratti nazionali quello dei cartai-cartotecnici e quello del settore chimico, ereditati dalla fusione nel 2010 di due diverse realtà produttive (la Man Plast e la Polysac).
Dopo la mobilitazione dello scorso luglio, il 2 gennaio è cominciata una nuova mobilitazione dei lavoratori contro l’atteggiamento della Direzione aziendale che, per l’ennesima volta da quando è subentrata alla vecchiaproprietà – disattendendo gli impegni assunti nelle settimane e nei mesiscorsi sulla dilazione dei pagamenti di novembre e della 13ma mensilità – èin ritardo nei pagamenti degli stipendi.
L’assemblea convocata d’urgenza dalle sigle sindacali Slc/Cgil, Filctem/Cgil e Femca/Cisl (l’azienda, allo stato attuale, mantiene in vigore due diversi contratti nazionali, ereditati dalla fusione di diverse realtà produttive) ha portato in evidenza un problema più grande che attiene allo scarso rispetto per corrette relazioni industriali, che va oltre il ritardo di alcuni pagamenti nell’ultimo periodo.
Negli ultimi tre anni l’azienda ha sempre provveduto a saldare gli stipendi ai propri dipendenti in maniera irregolare e con forti ritardi sulle date spesso concordate con i Sindacati. Una costante mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori e dei rapporti industriali che ha visto l’azienda puntualmente disattendere le parole spese e gli accordi firmati.
Questo atteggiamento aveva già spinto i Sindacati a proclamare azioni di sciopero e presidi davanti ai cancelli della fabbrica nel gennaio e nel luglio del 2011.
Oggi la situazione ha raggiunto un nuovo limite. In ritardo sulle mensilità di novembre e sulla tredicesima mensilità, l’Azienda ha incontrato i Sindacati promettendo di chiudere in tre tranche entro il 25 gennaio parte dei crediti vantati dai propri dipendenti. Risposta che, come al solito, non dà nessuna garanzia concreta e che non ha soddisfatto i lavoratori ormai scottati dalle troppe promesse del passato mai mantenute.
Durante l’assemblea convocata d’urgenza ieri è emersa una situazione di disagio più comprensibile ed anche il fatto che, alcuni lavoratori, siano in attesa di vedersi pagare anche quattro, cinque o sei mensilità arretrate.
La solita promessa da parte della Direzione aziendale non è bastata a ricucire lo strappo tanto che, all’unanimità, i lavoratori presenti in assemblea hanno votato per entrare in sciopero immediatamente e per 40 ore consecutive.