Sono giunti a Modena tredici tra giovani musicisti e docenti della INSO Iraqi National Symphony Orchestra per una esperienza di formazione e scambio culturale che durerà fino alla metà del mese di Luglio. Si tratta di cantanti lirici, musicisti dell’orchestra giovanile, e un direttore di coro che studieranno al CUBEC Accademia di Belcanto Mirella Freni, all’Istituto Superiore di Studi Musicali Musicali Vecchi-Tonelli, e alla Cappella Musicale del Duomo di Modena.Si è giunti a questo primo importante risultato dopo che il Maestro Karim Wasfi, presidente e direttore principale dell’Orchestra sinfonica irachena, aveva individuato nel sistema musicale modenese un centro di eccellenza con cui intraprendere una fattiva relazione culturale per la formazione musicale dei suoi musicisti. Pochi mesi dopo il primo contatto e la visita del Maestro Wasfi a Modena, il Ministero degli Esteri ha finanziato il programma elaborato dal CUBEC e da INSO sotto la responsabilità esecutiva del Maestro Michele Montanari, con il supporto dell’Ambasciata italiana a Baghdad.
l’Iraq è una società civile in embrione, ma che ha dimostrando in più occasioni di essere consapevole del proprio possibile ruolo nel mondo. Una società civile che non è rimasta passiva sia di fronte ai passaggi istituzionali del paese, dalle elezioni al tentativo di redigere una nuova costituzione, e di fronte alla violenza dilagante continuando a manifestare e rivendicare le proprie radici culturali, proponendo alternative.
Sostenere la rinascita e lo sviluppo della società civile e culturale in Iraq è certamente uno degli impegni più importanti che la comunità internazionale può assumere per favorire un futuro di pace nella regione ed è quanto l’INSO e il Cubec si sono ripromessi di svolgere attraverso questo progetto.
Il progetto “I & I. Re-training and re-orientation for Iraqi musicians and music teachers for enhancing the new Iraq music-building” nasce dalla esigenza della INSO, Iraqi National Symphony Orchestra di ricostruire il tessuto musicale della popolazione irachena. Tradizione musicale che vanta una storia di altissimo profilo, sia nel campo della produzione operistica che nel campo della musica sinfonica. Allo stato attuale nel paese il presidente della INSO, Karim Wasfi, sta compiendo sforzi enormi per continuare a far vivere la musica classica e colta, anche per dare un segnale di normalità e di vita culturale alla popolazione, attraverso due nuclei orchestrali, uno di sessanta elementi adulti, l’altro di quaranta elementi giovani e giovanissimi. I musicisti necessitano però di una formazione che vada oltre i confini nazionali e che gli permetta di apprendere nuove tecniche di approccio al lavoro di gruppo e di insegnamento. Molti dei giovani musicisti sono infatti nati e cresciuti sempre in periodo di guerra e non hanno mai avuto l’opportunità di un confronto e di uno scambio culturale che possa aprire loro nuovi orizzonti e dare nuove idee per lo sviluppo di una società culturale.
L’opportunità di ricevere una adeguata formazione come musicisti e come insegnanti potrà contribuire ad aprire loro questo orizzonte e soprattutto gli offrirà nuovi strumenti per cominciare a costruire nelle nuove generazioni la ricrescita culturale e musicale del paese.
L’obiettivo del progetto è proprio concorrere al recupero della lacuna di esperienze e di metodologie didattiche dovuto al lungo isolamento culturale dell’Iraq e alla carenza di adeguate strutture formative, collaborando alla ricostruzione della attività didattica musicale tramite l’aggiornamento dei musicisti dell’INSO e dei docenti e musicisti ad essa collegati nel campo della lirica, della musica sinfonica e del canto corale.
Le attività per dare attuazione al progetto hanno compreso la selezione degli studenti beneficiari in Iraq. La collaborazione con la Fondazione Collegio San Carlo ha permesso di individuare la sede migliore per l’accoglienza e la vita dei ragazzi iracheni a Modena, che saranno seguiti costantemente da un tutor per favorire la loro integrazione nella vita universitaria della città. L’internazionalizzazione è infatti un importante obiettivo della secolare istituzione modenese, dati un contesto e un ambiente ad alta densità culturale che caratterizzano il Collegio come momento formativo di eccellenza nel solco delle tradizioni di questo Ente.
È stata poi attivata una collaborazione con il Centro linguistico di Ateneo dell’Università di Modena e Reggio Emilia, diretto dal Prof. Marc Silver, per offrire agli studenti coinvolti nel progetto corsi di avvicinamento alla lingua italiana.
Il Cubec Accademia di Belcanto Mirella Freni sarà impegnato con un corso di formazione per cantanti lirici nel campo della tecnica esecutiva, tenuto da Mirella Freni, un corso per l’interpretazione del repertorio italiano tenuto da Paola Molinari e un corso sul movimento scenico tenuto da Enzo Dara. L’Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi – Tonelli terrà corsi di formazione per i giovani musicisti d’orchestra che comprenderanno lezioni individuali di strumento (Violino, Violoncello, Oboe, Fagotto, Clarinetto, Tromba, Trombone e Corno) e l’inserimento in tutti i gruppi di musica d’insieme dell’Istituto . La Cappella Musicale del Duomo invece si occuperà di alta formazione per un direttore di coro che affiancherà il Maestro Daniele Bononcini nelle attività formative e nell’impegno di tutti i cori durante i servizi liturgici. Uno degli scopi fondanti del progetto è infatti far conoscere non solo le tecniche di esecuzione e di interpretazione, ma anche le radici profonde della storia musicale europea che sono radicate nella cultura e nella tradizione liturgica della cristianità.
Inoltre tutti parteciperanno ad un corso di didattica musicale, curato da Roberto Neulichedl e Alessandra Anceschi, per apprendere le tecniche di insegnamento e di coinvolgimento dei più piccoli alla musica.
Per facilitare l’integrazione del gruppo iracheno è stato messo a loro disposizione, per tutto il periodo, un tutor che dovrà aiutarli nell’inserimento nel tessuto sociale modenese.
Michele Montanari, direttore del CUBEC e responsabile del progetto spiega che “ È necessario impegnarsi per promuovere una cultura della collaborazione e dell’amicizia, che sia aperta ad una accoglienza che non si rassegni a constatare ed arginare le differenze, ma che sia costruttrice di ponti su cui incanalare le tante energie positive presenti nella società italiana e nella società irachena. Quello che noi ci aspettiamo da questi ragazzi è principalmente di conoscere la loro cultura, le loro tradizioni, la loro storia; quello a cui miriamo è renderli partecipi del nostro amore per la musica, che è uno dei tratti distintivi della cultura del nostro paese e della nostra città in particolare. Solo valorizzando e promuovendo le nostre radici possiamo far crescere un ponte di umanità e di cultura che da Modena arrivi fino a Baghdad..”
Italy & Iraq è un progetto finanziato dal Ministero degli Esteri – Direzione Generale alla cooperazione e allo sviluppo.