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Risoluzione del Consigliere Filippi (PDL) circa i contributi per i permessi di soggiorno

Il Consigliere regionale Fabio Filippi ha firmato la presente risoluzione regionale che chiede di non modificare i saldi relativi al contributo previsti dal decreto dell’ottobre scorso, che ipotizzano entrate per lo Stato dell’ammontare di circa 4,5 miliardi di euro, per non discriminare i cittadini italiani, in particolare i pensionati e i meno abbienti, rispetto agli immigrati. Al Presidente

dell’Assemblea legislativa

Dott. Matteo Richetti

RISOLUZIONE

appreso che

• il Ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi, e il Ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, hanno comunicato, con una nota congiunta, la decisione di avviare un’approfondita riflessione e un’attenta valutazione riguardo al contributo per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti in Italia previsto da un decreto dell’ottobre scorso che entrerà in vigore a fine gennaio;

considerato che

• la stragrande maggioranza degli immigrati regolari, in considerazione di livelli di reddito modesti, gode legittimamente di esenzioni e di vantaggi sia fiscali, sia contributivi, sia relativi a prestazioni di welfare;

• anche ai cittadini immigrati compete una responsabile ed equa partecipazione al risanamento della finanza pubblica del nostro Stato, che non può e non deve gravare solo sui cittadini italiani;

• in quasi tutti i Paesi europei negli ultimi anni, sia per esigenze di rigore finanziario e di equità fiscale sia per frenare un’immigrazione massiccia, sono stati elevati i contributi a carico degli immigrati regolari per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno;

impegna l’Assemblea legislativa e la Giunta regionale a:

• a sensibilizzare il Governo Monti affinché non vengano modificati i saldi relativi al contributo in questione previsti dal decreto dell’ottobre scorso, che ipotizzano entrate per lo Stato dell’ammontare di circa 4,5 miliardi di euro, per non discriminare i cittadini italiani, in particolare i pensionati e i meno abbienti, rispetto agli immigrati;

• a invitare i Ministri Riccardi e Cancellieri a maggiore cautela nelle dichiarazioni a mezzo stampa, soprattutto quanto evocano possibili rimodulazioni degli importati del contributo di soggiorno in base alla composizione del nucleo familiare dell’immigrato, criterio ancora inapplicato per i cittadini italiani.
















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