Il Presidente del Consiglio, prof. Mario Monti, nella sua relazione tenuta ieri presso il Teatro Municipale di Reggio Emilia, nell’ambito del 215° anniversario del primo Tricolore, ha affermato che: “La manovra condotta dal Governo è stata fatta guardando, principalmente, alle nuove generazioni, ai nostri nipoti, ai nuovi cittadini, ossia agli immigrati extracomunitari e ai cittadini che ancora non sono nati”.
Ringraziamo Monti e la sig.ra Elsa per l’onore che ci hanno tributato, ma avremmo preferito che l’attenzione del Presidente del Consiglio fosse stata rivolta anche agli italiani di oggi, ai lavoratori e agli imprenditori che vivono, lavorano e pagano le tasse; ciò in quanto, andando aventi di questo passo, il rischio è che i cittadini di oggi possano lasciare ai cittadini di domani macerie e povertà.
Poi la presenza a Reggio Emilia, del segretario del Pd, Bersani e dell’ex presidente del Consiglio, Prodi, non significa che l’attuale Governo dipenda da Bersani e Prodi e sia espressione esclusiva dei cattocomunismi. Il Governo Berlusconi non è mai stato sfiduciato dal Parlamento e Berlusconi con grande senso dello Stato ha consegnato le chiavi del Governo a Monti, sostenuto fino ad oggi dal Pdl e dal Pd, oltre che del Terzo Polo.
Sono convinto che il Sindaco Delrio nonostante il suo buonismo ed i suoi ripetuti appelli al comune senso di responsabilità, non avrebbe mai invitato a Reggio Emilia Silvio Berlusconi.
Attenzione quindi a non confondere il senso di responsabilità verso il Paese dimostrato dal Pdl, che ha votato la fiducia a Monti, come un atto di subalternità o di acquiescenza.
Ciò premesso, avremmo preferito avere da Monti risposte chiare sulle politiche orientate allo sviluppo in funzione della creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto per le nuove generazioni.
Avremmo preferito conoscere cosa il Governo Monti intende fare per le imprese dopo che la Bce ha destinato alle banche fondi per 110 miliardi di Euro a condizioni di favore.
Ritengo infatti che l’intervento della Bce debba essere condizionato all’erogazione effettiva del credito alle imprese, per favorire la produzione, lo sviluppo economico e quindi la creazione di nuovi posti di lavoro.
Avremmo preferito sapere cosa il Governo di Monti intende fare sulle transizioni finanziarie, al fine di evitare che a pagare siano solo le aziende che producono e i semplici cittadini.
Invece, su questi temi, vitali per l’economia italiana, Monti ha preferito sorvolare.
Fabio FILIPPI


