mercoledì, 22 Maggio 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeModenaUna riflessione del Forum "Legalità, Diritti umani e civili, Intercultura" di SEL...


PUBBLICITA' ELETTORALE A PAGAMENTO


Una riflessione del Forum “Legalità, Diritti umani e civili, Intercultura” di SEL sul dibattito migranti-sicurezza-razzismo-crisi

Due episodi in pochi giorni impongono a tutti qualche riflessione e più di una domanda non solo sul razzismo, ma su come è cambiato questo Paese e su dove i cambiamenti culturali, insieme ai mutamenti prodotti dalla crisi economica, rischiano di portarci.

A Torino una ragazza di 16 anni, spaventata dal controllo familiare ossessivo sulla propria sessualità e dal dover nascondere il fatto di avere avuto rapporti con il proprio fidanzatino, racconta una bugia. Sceglie, inconsapevole delle conseguenze, quella che ritiene più credibile, più accettabile, che nel contesto in cui vive può portare su di lei solidarietà distogliendo attenzione. Denuncia uno stupro non avvenuto ad opera di “zingari”. La cosa scatena le reazioni della parte più esagitata del quartiere che, con biglietto scritto a mano e messo nelle buche della posta, si dà appuntamento per una operazione di “pulizia” della zona. Un discreto numero di abitanti, nella indifferenza degli altri e pare con il supporto di ultras juventini (qualcuno ipotizza interessi della società bianconera sul terreno ove sorgeva il campo nomadi) assaltano, fiaccole alla mano, il campo nomadi della zona e lo distruggono. Fortunatamente molti degli abitanti del campo, fiutando l’aria, se ne erano andati. Un Pogrom, lo ha definito Marco Revelli su “il manifesto”, giustamente.

E’ normale raccontare bugie a quella età. Non si vuole certo colpevolizzare la ragazza (casomai si interroghino i genitori sulla loro relazione con una figlia terrorizzata dai controlli e la società tutta sulle problematiche relative alla sessualità, schiacciata tra ostentazione eccessiva e tabù moralista); quello che fa paura è la motivazione della scelta. La certezza che era in sintonia con il clima culturale e con l’immaginario locale. Era la bugia giusta per parenti e conoscenti.

A Firenze due senegalesi uccisi, altri feriti, da un razzista neofascista vicino a Casa Pound, incredibilmente dotato di porto d’armi regolare. Un folle ha detto qualcuno. No, un razzista, ha spiegato la sociologa Saraceno. Un folle spara nel mucchio, non seleziona le vittime sul colore della pelle. Un episodio che per dimensioni e modalità ricorda eventi visti e sentiti provenienti dalla profonda America, imprevisti, ma non imprevedibili, nella civile Firenze.

Due episodi in aree non certo emarginate o degradate, ma in due città civili e ricche di storia culturale e sociale. La Torino delle lotte operaie, la città della Fiat. La colta Firenze nella rossa Toscana. Due città per altro governate da anni con continuità dal centro-sinistra, non da Borghezio.

Perchè, allora? Perchè, come molti segnali a volte non letti con sufficiente attenzione e con insufficienti reazioni (Abba ucciso a Milano, Rosarno, il ragazzo picchiato dai vigili a Parma e tanti altri) ci hanno raccontato, il razzismo è in generale crescita, come le tante dinamiche etnocentriche di costruzione di un “Noi” migliore dell”Altro”. Insieme alla paura per il futuro incerto, per la precarietà, la perdita del lavoro, le insicurezze di ogni tipo, aumenta il disprezzo per ogni diversità.

Le relazioni tra aumento del razzismo e crisi economica non sono forse così dirette ed immediate, segnali inquietanti erano presenti ben prima della crisi, ma l’avversione per nomadi e stranieri che una volta era celata o dichiarata con un po’ di vergogna è oggi ostentata grazie alla copertura culturale, vergognosa e colpevole, da un lato della destra xenofoba presente al Governo degli ultimi anni, dall’altro da luoghi comuni, pregiudizi e indifferenza dispensati a piene mani dalla gran parte dei media. In questo contesto, certamente la crisi non favorisce la situazione. Disoccupazione, paura, precarietà possono spingere, in un quadro segnato dalle politiche neo-liberiste e dalla cultura dell’egoismo sociale da oltre 20 anni, verso la ricerca di un nemico, un responsabile, un colpevole della propria situazione di difficoltà. In un momento in cui l’attenzione anche della sinistra, dei movimenti e dell’associazionismo è molto concentrata sugli aspetti economici e finanziari. La povertà culturale della “politica” attuale, l’assenza in questa fase di opposizione parlamentare e la debolezza dell’opposizione sociale indirizzano il disagio verso la violenza individualista contro il diverso di turno. Meglio se nero, ancora più facile se zingaro.

Nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai rom assaltati, ai familiari dei cittadini senegalesi assassinati, a tutti i senegalesi ed i migranti presenti in Italia, crediamo occorra invitare non solo la sinistra politica e l’associazionismo solidale ma tutte le persone di buona volontà, ancora pensanti, a lavorare insieme, nelle diverse forme del politico, del culturale, del sociale, per trovare al più presto anticorpi culturali necessari a questo declino umano e sociale indegno di un Paese che anche sulla sofferenza dei suoi emigrati ha vissuto fasi di benessere (anche a Modena). E farlo da oggi.

(Forum “Legalità, Diritti umani e civili, Intercultura” SEL)

PUBBLICITA' ELETTORALE A PAGAMENTO














PUBBLICITA' ELETTORALE A PAGAMENTO

Ultime notizie