(Adnkronos/Ign) – Domani il governo alle 10 porrà la fiducia sul testo della manovra uscito dalla Commissione e approdato oggi alla Camera. Lo ha deciso la riunione dei capigruppo a Montecitorio, che ha definito la ‘tabella di marcia’ fissando il voto finale per venerdì alle 19.30. Dopo la chiusura della discussione generale, sono in programma questa sera le eventuali repliche dei relatori, poi seguirà il voto sulle pregiudiziali e la discussione a oltranza – dunque riunione fiume – sul complesso degli emendamenti. Le proposte di modifica presentate sono 150, di cui circa 50 della Lega. Domani, quindi, l’esecutivo porrà la questione di fiducia. Venerdì si procederà con le dichiarazioni di voto, dalle 10 alle 12 ci sarà la chiama e al termine sarà la volta degli odg. Chiuso in mattinata il voto di fiducia, alle 18.30 ci sarà la dichiarazione di voto finale e alle 19.30 il voto finale. Giudizio complessivamente positivo da parte del Pd. ”Le modifiche alla manovra vanno nella direzione da noi auspicata ma non tutto quello che è uscito ci piace. Siamo stupefatti da alcune debolezze sulle liberalizzazioni”, ha sottolineato il segretario del Pd Pierluigi Bersani.
“Le modifiche – spiega il segretario del Pd durante una conferenza stampa – vanno nella direzione auspicata, ci sono ancora un paio di questioni aperte ma nell’insieme si è fatto un lavoro efficace e credo che porti visibili i segni del nostro lavoro”. Quello che non si è riusciti ad ottenere in questo provvedimento, il Pd insisterà perché venga inserito nei prossimi. A proposito delle frequenze tv, “la procedura va sospesa e reimpostata per non regalare risorse”. Quanto all’Imu alla Chiesa, ”noi siamo perché ciò che è commerciale, paghi”. Arriva, intanto, il ‘no’ dell’Idv. ”La profonda iniquità non è venuta meno”, soprattutto per quanto riguarda ”l’evasione fiscale e sul capitolo delle frequenze tv”, ha spiegato Massimo Donadi, al termine di una lunga riunione per una riflessione sulle modifiche al decreto Monti. Quindi ”voteremo contro” la manovra. Soddisfatto per le misure prese circa gli sgravi sull’Imu legati ai figli Pier Ferdinando Casini. “Finalmente un primo segnale concreto per le famiglie italiane”, sottolinea il leader dell’Udc in una conferenza stampa alla Camera facendo notare che “non è vero che questa manovra colpisce i soliti noti”. E spiega: “Io concordo con Monti. Sono state colpite fasce che erano state esentate in passato. Non c’è una patrimoniale formalmente intesa ma di fatto c’è una tassazione sui patrimoni. Guardiamo il bicchiere mezzo pieno”.Per i capogruppo del Pdl alla Camera, Fabrizio Cicchitto, ”con le modifiche su Ici-Imu a favore dei nuclei familiari e sull’indicizzazione delle pensioni il decreto è stato reso più equo in due punti importanti quali l’imposizione sulla casa e sulle pensioni. La manovra nel suo complesso rimane molto dura e con probabili ricadute recessive, come ha rilevato il governatore di Banca d’Italia. Come è noto noi l’avremmo fatta in modo diverso. Comunque adesso è decisivo che vengano fatti interventi sulla crescita”.
Manovra bocciata in toto dalla Lega che oggi ha contestato Monti al Senato. “Questa non è una manovra, ma una rapina ai danni del nord e delle famiglie”, dichiara il presidente dei senatori leghisti Federico Bricolo parlando con i giornalisti al Senato. La Lega, riferisce, si opporrà, ma senza fare ostruzionismo.Tra le novità della manovra salve le pensioni fino a 1400 euro: ci sarà l’indicizzazione anche per il 2013. Viene poi ridotta la tassa sul lusso sulle auto e sulle barche, che sarà compensata con un incremento delle accise sulle sigarette. Lo prevede un emendamento dei relatori alla manovra, approvato dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera. La proposta di modifica stabilisce una riduzione progressiva dell’addizionale erariale della tassa automobilistica al 60%, al 30% e al 15% dopo, rispettivamente, 5, 10 e 15 anni, prevedendo altresì che l’addizionale non sarà più dovuta decorsi 20 anni. Per quanto riguarda le unità da diporto, la tassa è ridotta del 15%, del 30% e del 45% decorsi, rispettivamente, 5, 10 e 15 anni. Allo stesso tempo viene introdotta una clausola di copertura, in base alla quale i Monopoli potranno incrementare l’aliquota dell’accise del tabacco da fumo, per garantire lo stesso gettito previsto nella manovra.