Intervenendo sulla questione della prostituzione a Modena l’assessore Marino si è prodotto in ciò che sa fare meglio, vale a dire citare leggi, regolamenti e dati di relativo interesse, e ha accuratamente evitato ciò che sa fare peggio, vale a dire proporre soluzioni e poi applicarle. Anche se questo sarebbe il suo compito istituzionale.
È emerso che l’unico intervento concreto dell’amministrazione è stato l’aggiunta di un articolo al regolamento di Polizia Urbana, il 50 bis, per multare chi, fermando la propria auto per contrattare prestazioni sessuali, reca intralcio alla pubblica circolazione.
Si potrebbe dire meglio di niente. C’è tuttavia un però. Con questo intervento si ha la non remota impressione che il Comune abbia colto l’ennesimo pretesto per rimpinguare le proprie casse con multe tutt’altro che modiche e che invece il nocciolo del problema non sia stato affrontato. Infatti che senso ha multare gli automobilisti se poi le prostitute vengono lasciate al bordo della strada?
Facendo un gioco concettuale, qualcuno potrebbe ipotizzare che il Comune lasci stazionare le prostitute sul ciglio della strada affinché adeschino automobilisti ai quali poter poi appioppare una salatissima multa.
Ma uscendo dal facile umorismo, non si può far altro che ribadire che il problema avrà soluzione solo quando le prostitute verranno tolte dalla strada e messe nelle condizioni di esercitare il loro legittimo mestiere, se scelto con consapevolezza e libertà, in sicurezza e senza ledere l’altrettanto legittimo diritto della popolazione a non veder urtato il proprio senso del decoro e della morale.
Quindi ci stanno bene i controlli della Polizia Municipale. Anzi, auspichiamo che vengano aumentati. Tuttavia non vorremmo che fossero azioni fini a loro stesse. Devono invece rappresentare un primo passo per arrivare a una soluzione strutturale e definitiva del problema.
E per raggiungere questo risultato la via ci è indicata da civilissimi paesi come la Germania e la Svizzera, che tollerano strutture adibite allo scopo e dalle quali, particolare non secondario in questo periodo, traggono ingenti risorse sotto forma di tasse.
(Il segretario provinciale della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, Riad Ghelfi – Il segretario cittadino della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, Stefano Bellei – Il capogruppo della Lega Nord nel Consiglio Regionale, Mauro Manfredini)
