A suon di minacce e botte costringevano due ragazze uruguaiane di 25 e 26 anni a prostituirsi, intascandosi i soldi guadagnati sui viali di circonvallazione in zona Giardini Margherita a Bologna. Per questo i carabinieri del nucleo investigativo, al termine di indagini durate alcuni mesi, hanno arrestato tre albanesi. L’attività dei carabinieri era partita a giugno, da una denuncia di una delle due sudamericane, che intanto, grazie anche all’aiuto di un cliente, erano riuscite a scappare e a rifugiarsi ad Arezzo da conoscenti. Proprio dalla Toscana, infatti, si erano trasferite a Bologna ed erano andate ad abitare in un appartamento in affitto, insieme ai tre albanesi. Questi, però, dopo un pò di tempo hanno cominciato a costringerle a prostituirsi, controllandone spostamenti e clienti. Una situazione è durata tre-quattro mesi.
I tre sono stati bloccati a Ravenna, dove si erano nel frattempo trasferiti. Per loro le accuse sono induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, continuato e in concorso, sequestro di persona aggravato, detenzione abusiva di armi, cessione di sostanze stupefacenti. Nella perquisizione dei carabinieri fatta a Ravenna sono stati trovati circa 13 mila euro in contanti, diversi cellulari e anche un apparecchio per rilevare le microspie, sul quale sono in corso accertamenti.
