Tre piscine con annessa pizzeria, bar e discoteca, ma un utile dichiarato che non superava i 30mila euro. Questa l’anomalia che ha fatto scattare i controlli dell’Agenzia delle Entrate di Reggio Emilia nei confronti di una discoteca reggiana che ha evaso 126mila euro in un solo anno.
La bassa redditività si è rivelata più di un semplice sospetto, come dimostrato dagli accessi effettuati dai funzionari della Direzione Provinciale in due serate di apertura della discoteca. Quando gli 007 dell’Agenzia hanno piantonato le casse, infatti, i ricavi sono passati da una media di 9-10mila euro delle precedenti serate di apertura a circa 20mila, con incrementi fino al 140%. Anche il numero degli ingressi è “lievitato”, passando da poche centinaia a un migliaio.
La ricostruzione dei ricavi è stata effettuata in base al costo delle materie prime, agli acquisti e ai prezzi di listino. Variegata la galleria di “trucchi” utilizzati per nascondere l’incasso. Dalle consumazioni battute per importi di pochi centesimi – due cocktail battuti per 0,18 euro anziché 18 euro – fino agli scontrini “dimenticati”. La società ha accolto la tesi dell’Agenzia, riconoscendo la fondatezza dell’accertamento.


