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Il Comune di Fiorano firma un protocollo provinciale anti-discriminazioni

La giunta del Comune di Fiorano ha aderito al Protocollo di intesa provinciale in materia di iniziative contro la discriminazione. Il documento impegna i firmatari a prevenire, contrastare la nascita e il formarsi di comportamenti discriminatori dovuti all’etnia, all’identità di genere, all’età, all’abilità e all’orientamento sessuale; promuovere le migliori pratiche volte ad eliminare alla base le situazioni di svantaggio, favorendo la promozione di azioni positive e accordi innovativi in materia; rimuovere le condizioni di discriminazione anche all’interno delle organizzazioni firmatarie; monitorare il fenomeno in collaborazione con i soggetti che si occupano di tutela contro le discriminazioni; costituire un Gruppo tecnico di coordinamento provinciale contro le discriminazioni e collaborare alla sua attività.

Il 3 dicembre il Comune di Fiorano firmerà un ulteriore protocollo insieme agli altri Comuni del distretto ceramico e della montagna, i rappresentanti dei presidi sanitari, le forze dell’ordine e l’assessorato alle Pari opportunità della Provincia di Modena, indirizzato in particolare a prevenire e contrastare la violenza contro le donne.

L’immagine dell’Emilia-Romagna che il volume “Donne (Le) in Emilia-Romagna. Quaderni di Statistica” delinea è quella di una regione europea, sotto molti aspetti al passo con le realtà più progredite, ma che contemporaneamente ne condivide alcune criticità: se da un lato il tasso di occupazione femminile colloca la nostra regione nel 2009 con il 61,5%, non solo è al di sopra della media italiana (46,4%), ma anche di quella europea, (58,6%), l’indice di invecchiamento ne fa una delle regioni più “anziane” d’Europa, immediatamente prima della Germania.

Continua ad essere presente una differenza di genere a livello retributivo in quanto, pur scorporando l’effetto dovuto al part time, le donne percepiscono una retribuzione netta mensile più bassa di quella degli uomini: le donne hanno uno stipendio medio mensile inferiore di 302 euro a quello degli uomini, differenza che sale a 509 euro per le dirigenti, a 391 euro per i quadri, a 261 euro per le impiegate a 318 euro per le operaie.

La popolazione straniera residente nella provincia di Modena al 31 dicembre 2010, si attesta a 89.346 unità pari al 12,7% della popolazione complessiva, le donne immigrate sono ormai più degli uomini (46.147 contro 45.534), la componente femminile dell’immigrazione regolare nella provincia di Modena supera il 50% del totale della popolazione residente straniera.

L’indicazione generale è quella di un 2010 in cui si assiste ad una fuoriuscita di lavoratrici dai settori industriali, in particolare dalla ceramica e dal comparto tessile- abbigliamento, ai quali si associa la componente dei servizi dedicati alle imprese. Questa discesa è compensata da una presenza significativa ed in crescita nei comparti dei servizi alla persona.
















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